Ancora 150 morti annegati. Salvini risponda!

Salvini parla molto, troppo. Per questo rimbomba ancora più forte il suo raro silenzio. Prima sul rubligate; ora sui 150 morti annegati nel Mediterraneo, e gli altri 134 salvati dal naufragio e rispediti indietro in Libia nei campi di concentramento tra i soprusi e i bombardamenti di Haftar. Non avrebbero speso tutti i loro averi e quelli delle famiglie per salire su barconi fatiscenti e sovraccarichi se avessero potuto prendere

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A porti chiusi

A corollario delle sue prese di posizione, il ministro dell’Interno italiano ha chiuso i porti italiani alla nave Acquarius, che aveva soccorso in mare 629 migranti, dando ordine di dirigersi verso un porto maltese. Un braccio di ferro fra paesi europei condotto a spese e sulla pelle dei migranti. Perché la comunicazione mediatica, fra cui mettiamo anche i social, che trasforma il tutto in una partita a scacchi fra stati

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L’ospedale “corazzato” per la guerra di Libia

200 parà per guardare le spalle a 100 medici e infermieri (tutti militari). Dove? A Misurata, in Libia. Quando? Il governo italiano vara la spedizione il giorno dopo che le truppe del generale Haftar hanno preso (una volta tanto non col ferro e col fuoco, ma con le bustarelle) quattro porti petroliferi… Che si tratti di una missione umanitaria nessuno la beve. L’Italia entra in guerra. I miliziani feriti da

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NON CEDIAMO SU NIENTE! È IL MOMENTO DI SCENDERE TUTTE E TUTTI IN LOTTA!

Licenziamenti, disoccupazione, salari congelati, miseria, arbitrio padronale … Non ne possiamo pù! E padroni e governo vogliono peggiorare ancora questa situazione?? Non lasciamoli fare! Ritiro della Legge “lavoro” Riportiamo la traduzione dell’appello di Initiative Communiste Ouvrière del 25 maggio La lotta contro la Legge sul lavoro, questa legge che mira a distruggere le garanzie collettive del mondo del lavoro, si è rinvigorita la scorsa settimana e in questo week-end: depositi

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