Brasile – LA ‘MODERNIZZAZIONE’ DEL MERCATO DEL LAVORO A SEGUITO DELLA RIFORMA: PIU’ DISOCCUPAZIONE, PIU’ LAVORO INFORMALE E SCHIAVISTICO, PIU’ SALARI DA FAME, MENO SALARIO MINIMO.

Una delle menzogne che hanno accompagnato la propaganda a favore della Riforma del Lavoro e di quella Previdenziale è che avrebbero creato lavoro e l’economia si sarebbe da subito risollevata. Una ricerca IBGE del mese scorso smonta del tutto questa argomentazione, rivelando che nel 2017 in Brasile si registra un aumento della disoccupazione e del lavoro informale. Il tasso di disoccupazione risulta essere del 12,7%, record della serie storica risalente

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LAVORARE FINO ALLA MORTE (con la nuova previdenza) O FARSI SFRUTTARE E INDEBITARSI PER TUTTA LA VITA PER AVERE UNA PENSIONE MISERABILE (con la nuova legge del lavoro)

La Riforma della Previdenza prevede 65 anni per gli uomini e 62 per le donne come età minima per avere la pensione ed un tempo di contribuzione minimo di 25 anni per il pubblico impiego, 15 per il privato; mentre richiede 40 anni per la pensione integrale. Solo queste due novità della Riforma Previdenziale, calate nella realtà lavorativa e sociale brasiliana, produrranno conseguenze tragiche per il proletariato e i settori

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