LE PROTESTE CONTRO MISERIA E FAME, AGGRAVATE DALLA GUERRA (1)
Sri Lanka, lontano dai riflettori una crisi e una rivolta senza precedenti
Galle Face Green, il popolare lungomare di Colombo, capitale dello Sri Lanka, divenuta il fulcro della protesta contro il governo di Gotabaya Rajapaksa.
La gravità della situazione economico-sociale e lo svolgimento delle proteste nello Sri Lanka presentano diverse similitudini con quelli del Perù, un’ulteriore conferma che le cause dei disastri in corso sono da ascrivere al comune sistema economico-sociale, il capitalismo.
Il 31 marzo, con il lancio di mattoni, e incendi appiccati davanti alla residenza privata del Presidente, è esplosa nello Sri …
I media dei principali Paesi imperialisti danno voce ai timori per la crescita delle proteste contro il carico che la guerra impone ai lavoratori e agli strati popolari più disagiati, come quelle in Perù e nello Sri Lanka, che si aggiunge ai problemi precedenti di varia origine, di cui la pandemia Covid-19 è il fattore più recente.
Quelli statunitensi si sono particolarmente occupati di quanto accade in Perù, dato l’interesse diretto dell’imperialismo americano per il paese e per l’America Latina in generale. Mentre non danno meno peso o ignorano le rivolte popolari di altri paesi, come lo Sri Lanka, il Libano, …
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo articolo di Yurii Colombosugli scioperi e le proteste operaie in Bielorussia contro il regime.
Anche se si tratta di un movimento ancora frammentato e limitato a pochefabbriche, il fatto che gruppi di operai osano manifestare la loroopposizione nonostante la dura repressione, è indicativo di un generalemalcontento che potrà estendersi con l’acuirsi della crisi economica epolitica. Sull’onda dell’indignazione per le elezioni-farsa, un altroreparto del proletariato internazionale esce dalla passività e diventaprotagonista.
La nostra solidarietà ai lavoratori bielorussi che si oppongono algoverno del capitale statale e privato.
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In seguito alle grandi manifestazioni di protesta del 9 e 10 agosto esplose …
Il 19 febbraio, giorno in cui Temer doveva far approvare la Riforma della Previdenza, è stato obbligato a fare il contrario: ritirare dall’ordine del giorno la votazione della Riforma e non riproporla fino alla fine dell’anno.
Il motivo ufficiale che maschera la débâcle del presidente sarebbe l’intervento federale dell’esercito in atto a Rio de Janeiro, annunciato la settimana precedente dal governo. Secondo la Costituzione non si possono votare emendamenti costituzionali con interventi federali in corso.
Ma non è certo questa la ragione: Temer non è riuscito, nonostante la martellante propaganda, le menzogne veicolate dai media, persino un accordo con Google per …
Nel totale silenzio dei media, tutti tesi ad amplificare ogni battuta della sceneggiata elettorale, sabato 24 febbraio il SI Cobas organizza una manifestazione a Roma “Contro sfruttamento, razzismo e repressione! Per un fronte di lotta anticapitalista!” motivando che “Le conquiste e i diritti si strappano con la lotta; in sua assenza il voto non può che portare illusioni e delusioni”.
Nella piattaforma di lotta, obiettivi economici e politici condivisibili, su orario, salario, salario garantito, casa, immigrazione, sanità, istruzione, contro la guerra, le spese militari e la repressione.
Pensiamo sia una iniziativa importante, anche per la collocazione alla vigilia delle elezioni che rimarca …
In Egitto la crisi economica, aggravata lo scorso anno, è resa ancora più pesante per i lavoratori e gli strati popolari più disagiati dalle recenti misure di austerità adottate dal regime del generale al-Sisi.
Le FFAA egiziane, che decidono il piano di riforme, hanno scelto di ridurre i sussidi alla popolazione mentre hanno allargato il proprio controllo su diversi settori economici e hanno intascato enormi profitti a spese del settore privato.
I militari gestiscono gruppi monopolistici, non sottoposti a controllo e non tassati, in vari settori: aziende agricole, fabbriche di imballaggio di generi alimentari, imprese edili, fabbriche farmaceutiche, distributori di gas, …
Quando si parla di IT, Information Technology, si pensa ad un settore in grado di facilitare ed accelerare oltre alla comunicazione-informazione anche l’organizzazione sociale e con essa in generale il benessere delle persone. Questo secondo effetto in realtà non esiste. Lo dimostrano da una parte la tendenza, proprio grazie a queste tecnologie, dell’insieme dell’economia ai tagli occupazionali prodotti dall’aumento della produttività e dalla riduzione dei costi del capitale fisso investito, e dall’altro le condizioni di lavoro e retributive del settore stesso.
Condizioni a cui in Italia si stanno ribellando i lavoratori delle telecomunicazioni, e in particolare quelli dei Call Center.
È da …
Licenziamenti, disoccupazione, salari congelati, miseria, arbitrio padronale … Non ne possiamo pù! E padroni e governo vogliono peggiorare ancora questa situazione?? Non lasciamoli fare! Ritiro della Legge “lavoro”
Riportiamo la traduzione dell’appello di Initiative Communiste Ouvrière del 25 maggio
La lotta contro la Legge sul lavoro, questa legge che mira a distruggere le garanzie collettive del mondo del lavoro, si è rinvigorita la scorsa settimana e in questo week-end: depositi di carburante bloccati, diversi giorni di azioni di lotta nel trasporto su gomma, sciopero nel petrolchimico, scioperi dei portuali e degli scaricatori, nuove giornate di sciopero nelle ferrovie SNCF il 25 …
Ormai da tre mesi protestano in tutta la Francia studenti, lavoratori salariati, disoccupati e pensionati contro il Jobs Act alla francese, il progetto di legge El Khomri.
Un crescendo di iniziative che hanno man mano allargato il fronte di lotta, nello sforzo di far convergere lotte sindacali di settore con le proteste contro la politica anti-operaia del governo. Il calendario delle lotte rimane molto nutrito e vario, smentendo le previsioni (e gli auspici) del loro esaurimento fatte da organi governativi e padronali.
Il sindacato Solidaires ha lanciato un appello allo sciopero ad oltranza, interprofessionale e studentesco, per il ritiro della Legge sul …
In Turchia il 29 gennaio è iniziato uno sciopero, che si può definire storico, quello degli operai metalmeccanici di 22 fabbriche. Lo sciopero è organizzato dal sindacato Birlesik Metal-Is, considerato “di sinistra”, aderente al DISK. Dal 19 febbraio altre 20 fabbriche si aggiungeranno portando il numero degli scioperanti a 20 mila, di cui i tre quarti sindacalizzati, nelle province di Osmanye, Hatay, Mersin, Konya, Kocaeli, Bursa, Izmir, Bilecik e Istambul.
E’ uno sciopero che viene da lontano.
Il primo obiettivo è cancellare l’ultimo accordo firmato dai sindacati Türk Metal (affiliata alla Türk -Is) e il Celik-Is (affiliato a Hak-Is). Valido tre anni, …