Comunicato dei soldati di 38 unità delle forze armate greche: «Non partecipiamo alla guerra contro i migranti, non reprimiamo le lotte sociali»

Pubblichiamo questo comunicato di molti proletari in divisa della Grecia. Mentre in Italia c’è chi solidarizza col governo borghese di Tsipras che svolge il lavoro più sporco contro i migranti, in Grecia c’è chi si rifiuta di obbedire ai suoi ordini. Le lotte dei proletari greci, per quanto prive di una direzione rivoluzionaria, hanno seminato una comune coscienza di classe che attecchisce anche all’interno delle istituzioni più reazionarie. Bisogna impegnarsi

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UNA CLASSE SENZA NAZIONE SFRUTTATA NELLE CAMPAGNE DELL’IMPERIALISMO ITALIANO

In occasione del Primo Maggio abbiamo già denunciato gli affari legali e illegali che prosperano dietro le ideologie del grande spettacolo Expo 2015 “Nutrire il Pianeta”, dall’immobiliare all’agricoltura …. Riprendiamo il discorso per approfondire la condizione dei lavoratori delle campagne in un paese imperialistico come l’Italia, in cui si immagina che lo sviluppo di scienza e tecnica consenta anche nell’agricoltura industriale un lavoro meno pesante, più pulito e dignitoso, e

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Modena. Settore agro-alimentare. Manifesto

Leggiamo sul sito della corrente di opposizione interna alla CGIL questo documento firmato da lavoratori del settore agroalimentare di Modena. Non conosciamo questi lavoratori né abbiamo alcun contatto con loro ma tutto questo non ci è necessario per affermare che ne condividiamo in pieno non solo la loro esortazione a contrastare l’offensiva padronale, ma anche la loro denuncia di un sistema economico dove l’abbondanza di beni e la ricchezza invece

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Turchia: la lotta degli operai dell’auto continua

Una risposta di classe allo sfruttamento e alle manovre militari, politiche e diplomatiche della borghesia turca nella regione Dopo le lotte di inizio anno delle quali abbiamo già riferito su questo sito, è ora al suo nono giorno lo sciopero avviato giovedì 14 maggio, dai 5000 salariati di Renault in Turchia che poi si è trasformato in una battaglia che sta coinvolgendo circa 15 000 salariati di numerose fabbriche del

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“Lo sfruttamento che nutre il pianeta”: Perché e come NO-EXPO

  Pubblichiamo il volantino distribuito in occasione del corteo del 1° Maggio a Milano dal Comitato Lavoratori organizzati e Campagne in Lotta. L’Expo, celebrazione internazionale (e laboratorio) dell’economia neoliberista, incarna le contraddizioni di un sistema basato sullo sfruttamento sistematico dei territori e delle persone, su scala mondiale. Il sistema agroindustriale, tema centrale dell’Expo 2015, è da sempre fautore delle più feroci forme di espropriazione secondo le logiche del mercato globale,

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Contro fascismo e democrazia borghese

Settant’anni fa, il crollo militare del fascismo nel nord d’Italia. Il regime che aveva schiacciato un proletariato già in ritirata dopo la fine dell’occupazione delle fabbriche, portato l’Italia per la seconda volta in un massacro mondiale e ancora prima nelle guerre contro l’Etiopia e a fianco del golpe franchista, attuato stragi, rastrellamenti e torture nei territori occupati militarmente, instaurato un sistema repressivo senza precedenti, fatto il cane da guardia per

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Le assunzioni “stabili” della “ripresa” renziana

Da diversi giorni molti mass-media, ma soprattutto il governo, ci danno buone notizie sull’andamento dell’economia, ma soprattutto dell’occupazione: la ripresa sarebbe dietro l’angolo, aumenta la fiducia, Jobs Act e Quantitave Easing farebbero già sentire i loro effetti. Allo scopo, il premier si è vantato di aver creato ben 79mila nuovi contratti a tempo indeterminato nei soli primi due mesi dell’anno, mentre il ministro del lavoro Giuliano Poletti il 30 marzo

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Firmato il Jobs Act: al via un salto di qualità nello sfruttamento

Con la firma di ieri da parte del Presidente della Repubblica e la prossima pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, saranno a giorni in vigore i decreti attuativi del Jobs Act approvati dal Consiglio dei Ministri del 20 febbraio. E’ una riforma devastante per i diritti dei lavoratori, che di fatto cancella il contratto a tempo indeterminato sostituendo il reintegro con l’indennizzo economico e ridimensiona pesantemente gli ammortizzatori sociali. Con l’introduzione del

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Pomodori, “sapore di sole, sapore di terra” e di antiche e nuove schiavitù salariate (1)

Quando si parla della questione immigrazione, la solidarietà dell’opinione tende a volgersi solo verso le gravi tragedie vissute durante il viaggio della speranza dai migranti, o nei cosiddetti centri di accoglienza. Ma quando riescono a sopravvivere a queste vicende, una parte di loro va ad ingrossare le fila dei proletari, della nostra classe. Non dimentichiamo che essi trovano occupazione soprattutto nei settori ad alta intensità di forza lavoro e a

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Auschwitz, ovvero il grande alibi

Presentiamo su suggerimento di alcuni compagni questo articolo di Programma Comunista dedicato al giorno della memoria. Ciò che troviamo apprezzabile nell’articolo è l’affermazione che non è con le battaglie ideologiche che si combatte il razzismo, di cui l’antisemitismo è una componente sostanziosa. L’antisemitismo degli anni quaranta come il razzismo di oggi è figlio di determinati rapporti di classe, non effetto di una aberrazione ideologica. E’ assolutamente giusto ribadirlo. Ci sono

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