Il terremoto che ha investito Turchia e Siria è uno dei più violenti della storia. Il numero dei morti ufficiali supera i 47 mila, ma nessuno sa quanti altre decine di migliaia di cadaveri sono rimaste sotto le macerie mentre è stata posta fine alle ricerche.
Mentre ci uniamo al lutto di quelle popolazioni, già martoriate dalla repressione dello Stato turco contro le popolazioni curde, e dello Stato siriano contro le popolazioni insorte in anni di guerra civile, le cronache turche mettono a nudo una volta di più – dopo Belice, Friuli, Irpinia, l’Aquila, Amatrice in Italia – che se i …
Martedì 18 maggio, sciopero a Ramallah, di palestinesi e di arabi israeliani, in una dimostrazione di unità, per protestare contro le politiche discriminatorie e oppressive di Israele.
Ieri 18 maggio in Israele e in Cisgiordania si è tenuto il primo grande sciopero generale unitario della popolazione palestinese degli ultimi 60 anni. È stato un vero sciopero generale che ha chiuso non solo i negozi arabi, ma anche tutti i cantieri israeliani, dove la manodopera è palestinese.
Anche se ignorato da gran parte dei media, questo è l’avvenimento nuovo e più importante degli ultimi decenni, conseguenza delle azioni del guerrafondaio Netanyahu che …
Nella provincia siriana di Idlib, con oltre quattro milioni di abitanti, l’ultima ridotta sotto il controllo dei “ribelli” ai confini con la Turchia, che li sostiene, è in corso da mesi l’offensiva congiunta dei bombardieri russi e dei carri armati di Assad. Sotto le bombe sono fuggiti dalle loro case circa un milione di uomini, donne, bambini, ora ammassati sulla frontiera turca sigillata, in accampamenti posticci sotto la neve, la pioggia il vento, in condizioni igieniche inumane che li espongono a ogni epidemia possibile, nella totale indifferenza del mondo, compresi coloro che erano scesi in piazza contro la cacciata …
Dopo 8 anni di insurrezione, guerra civile e imperialista in Siria, con più di mezzo milione di morti e 6 milioni di rifugiati all’estero in gran parte ammassati negli stati limitrofi e altri milioni di sfollati, gran parte del paese ridotta in macerie, mancava l’invasione dell’esercito turco dell’unica isola di relativo autogoverno democratico multietnico (anche se a predominanza curda) e di dignità della condizione femminile, il Rojava.
L’obiettivo di questa terza campagna di Siria da parte di Erdogan (dopo lo Scudo dell’Eufrate nel 2016 e il Ramo d’ulivo nel 2018, la Sorgente di pace (naturalmente la guerra si fa sempre per …
E’ alla fine iniziata la consegna alla Turchia dei missili russi S-400, come previsto dall’accordo siglato fra Russia e Turchia a dicembre 2017 (costo 2,5 miliardi di dollari); questo accordo da mesi tiene impegnate triangolarmente le cancellerie di Usa, Turchia, Russia.
In ballo c’è qualcosa di molto più ampio di una controversia su forniture militari.
La strategia di Trump in Medio Oriente fin dall’inizio ha previsto come alleato un fronte sunnita da contrapporre al fronte sciita guidato dall’Iran. Particolare non secondario il fronte sunnita doveva essere a leadership saudita, relegando quindi in posizione subordinata gli altri due grandi paesi sunniti in Medio …
Fra il 30 maggio e il 2 giugno il governo saudita ha riunito una folla di leader arabi e mussulmani. Uno dopo l’altro si sono tenuti 2 vertici “di emergenza”, quello della Lega Araba (22 membri) e quello del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Gcc – 6 membri), appena prima di quello annuale dei 57 Paesi membri della OIC (Organizzazione della Cooperazione islamica ).[1]
L’OIC si è riunita sui temi decisi in precedenza (status di Gerusalemme, alture del Golan, Rohingya e islamofobia dilagante).
La Lega Araba e il GCC sono stati convocati dal sovrano saudita re Salman bin Abdulaziz, nella sua duplice …
Con l’annunciato ritiro delle truppe americane dalla Siria giunge a un epilogo la breve storia dell’indipendenza dei curdi di Siria.
I curdi di Siria, già considerati dei paria in gran parte privi di cittadinanza sotto Assad, avevano acquisito una relativa autonomia quando, all’inizio della guerra civile siriana, il regime aveva ritirato le truppe per schierarle contro le varie armate “ribelli”. Assad contava sul fatto che altri (la Turchia) avrebbero impedito ai curdi di conquistare l’indipendenza.
Abbiamo reso onore all’eroismo con cui gli abitanti di Kobane, uomini e donne, difesero la città dall’attacco di forze superiori dell’ISIS, appoggiate dalla Turchia.
Diversamente dalle province curde …
Ci risiamo.
Nel 2003 Gran Bretagna Francia e Usa scatenarono la guerra in Irak sulla base di supposte “armi di distruzione di massa di Saddam Hussein”, oggi gli stessi servizi segreti e gli stessi paesi bombardano in Siria in nome di un “attacco chimico” di paternità per lo meno dubbia.
Mentre Russia, Iran e Turchia si stanno accordando sull’assetto-spartizione della Siria, mentre tutti, a partire da russi e americani, chiudono uno o due occhi di fronte all’invasione turca di Afrin e prossimamente della Rojava, dopo che sono stati massacrati mezzo milione di donne uomini bambini e oltre 10 milioni sono dovuti fuggire …
Da un mese è in corso l’offensiva turca sul cantone di Afrin, la ridotta curda che insieme agli altri due cantoni della Rojava (Kobane e Jasira) ha dato rifugio a tanti sfollati in fuga dalla morte, non importa se arabi, non importa di quale confessione.
Due isole non certo felici, non certo di un impossibile socialismo cantonale, ma due isole di convivenza tra etnie e religioni che altrove sono state spinte a scannarsi tra loro tutto intorno, in Siria e Medio Oriente, un’isola di emancipazione della donna (in armi), di tentativi di porre la vita di comunità al di sopra degli …
Come da tempo aveva minacciato, Erdogan ha iniziato l’invasione di Afrin, una enclave curdo siriana, all’estremità nord del governatorato di Aleppo, sul confine turco-siriano. E’ una striscia di terra strategicamente decisiva per un eventuale territorio unificato e autonomo curdo in terra siriana, perché solo una striscia di terra la separano da Kobane e dalla Rojava, l’altro territorio curdo-siriano. Strategica anche perché un’altra striscia di terra, appartenente alla Turchia, la separa da un eventuale sbocco sul Mediterraneo.
Due buoni motivi altrettanto strategici per la Turchia di Erdogan di schiacciare sul nascere ogni velleità di indipendenza.
La primavera araba del 2011 e la guerra …