PCT Togo, 21/08/2023
“I capitalisti si spartiscono il mondo non per la loro speciale malvagità, bensì perché il grado raggiunto dalla concentrazione li costringe a battere questa via, se vogliono ottenere dei profitti.” Questa citazione costituisce la spina dorsale delle idee sviluppate dal rivoluzionario russo Lenin nel suo libro “L’imperialismo, fase suprema del capitalismo”. In quest’opera, Lenin spiega, con precisi fatti economici, che il capitalismo del XIX secolo è caratterizzato dall’esportazione di merci (…) e che quando questo sistema capitalistico raggiunge la fase imperialista, a predominare è l’esportazione di capitali dai Paesi industrializzati che si apprestano a spartirsi il mondo attraverso …
L’Africa, con le sue enormi risorse minerarie e agricole, la sua crescente e giovane forza lavoro, continua ad essere terra di conquista per il capitale internazionale e per le vecchie e nuove potenze in cui si incarna. Nell’Africa Occidentale la potenza ex coloniale francese sta cercando di mantenere il proprio monopolio commerciale, finanziario e politico, ma i recenti colpi di stato militari l’hanno costretta a ritirare le truppe da paesi come Mali e Niger, mentre in Senegal il governo filo-francese è finora riuscito a reprimere il movimento di opposizione. In Sudan la “guerra civile” tra due bande di militari alimentata …
CHI L’AGGRESSORE, CHI LA VITTIMA?
Africa Express del 1° ottobre pubblica un articolo riguardante lo scontro tra frazioni militar-economiche in corso in Sudan dallo scorso 25 aprile, trasformatasi in breve tempo in guerra civile.
Pesantissime le conseguenze sulla popolazione nell’assordante silenzio della stampa occidentale: più di 4,7 milioni i sudanesi costretti a scappare, lasciando la propria casa, di cui 3,6 milioni gli sfollati interni, (dati Alto Commissariato delle Nazioni Unite, al 1° settembre 2023), migliaia di morti, uccisi da fame, pallottole e bombe lanciate da aerei e droni … forniti anche dall’Ucraina.
L’Ucraina interviene a sostegno di uno dei macellai, il generale Burhan, …
Il conflitto tra due bande militari nel riassetto dei rapporti tra le potenze
Lo scorso 15 aprile in Sudan è scoppiata la guerra tra due fazioni militari salite al potere a seguito del golpe del 2021. Da una parte le Forze di Supporto Rapido (FSR), gruppo paramilitare propaggine delle famigerate milizie janjaweed accusate di crimini di guerra nella regione orientale del Darfur capeggiate dal generale Mohamed Hamdan Dagalo (noto come Hemedti), ora vicepresidente del Sudan, e dall’altra le Forze Armate regolari Sudanesi (FAS), sotto il comando del generale Abdel Fattah al-Burhan, attuale presidente de facto, per decidere quale delle due cricche …
“Non sono le pallottole ad uccidere,
è il silenzio.” (Muhammad Taha)
Pochissimi se ne sono accorti, specie alla sinistra radicale indaffarata a rincorrere le chiappe del duo Salvini-Meloni frignando sul Mes e a prepararsi a nuovi flop elettorali, ma sulla sponda sud del Mediterraneo e in Medio Oriente è ripartita l’Intifada araba, e alla grande. Nell’ultimo biennio le piazze di alcune capitali e di molte città arabe si sono riempite, a seconda dei casi, di decine, centinaia di migliaia, milioni di dimostranti intenzionati/e a battersi contro i rispettivi regimi. A farlo, nonostante lo spettro della tragedia siriana agitato minacciosamente davanti ai loro …
Dopo un periodo di rabbia latente contro l’aumento del costo della vita, lo scorso 19 dicembre è scoppiata in Sudan la rivolta per l’insostenibilità della crisi economica, prodotta dalle misure di austerità imposte dal regime di al-Bashir. Le proteste esplose nella città di Atbara, nell’Est del paese, si sono subito estese alle vicine città, e poi si sono propagate a decine di città e villaggi, giungendo il 25 dicembre con un grande corteo nella capitale, Khartoum, davanti al palazzo presidenziale.
Alle spontanee proteste di giovani e lavoratori si sono aggiunte forze politiche e sindacali: la Sudanese Professional Association (SPA – Associazione …
Le manifestazione, la rivolta, sono spontanee, protagonisti sono i giovani e giovanissimi.
Dell’Iran si è già scritto, poco filtra dalla pesante censura che il governo esercita con la complicità dei vari Google, Telegram ecc (a proposito di Internet “che rende liberi”), nell’intento di isolare la protesta e schiacciarla con gli arresti, la tortura, le esecuzioni sommarie, ma anche il silenzio e l’isolamento internazionale.
Tuttavia le feroci dichiarazioni del governo confermano che la protesta continua.
Su una cosa tutte le fonti sono d’accordo, cioè la profonda differenza fra queste proteste di piazza da quelle del 2009. Là si erano mossi principalmente gli abitanti della …
Fin dall’inizio del suo mandato Obama ha scelto la guerra sporca degli omicidi aerei, sperimentata dagli israeliani: “ Barack Obama ha firmato il suo primo ordine esecutivo per un attacco mirato tre giorni dopo essersi insediato alla Casa Bianca” “Come sottolinea il Washington Post, se negli anni di Bush lo sforzo dell’intelligence americana era stato quello di individuare, sequestrare e rinchiudere i presunti terroristi a Guantanamo (o Bagram, in Afghanistan), o nelle carceri segrete dell’agenzia (i famosi Black Site, i buchi neri, dove il prigioniero era rinchiuso, interrogato e torturato per avere informazioni utili per sconfiggere Al Qaeda), nel …