Il terremoto che ha investito Turchia e Siria è uno dei più violenti della storia. Il numero dei morti ufficiali supera i 47 mila, ma nessuno sa quanti altre decine di migliaia di cadaveri sono rimaste sotto le macerie mentre è stata posta fine alle ricerche.
Mentre ci uniamo al lutto di quelle popolazioni, già martoriate dalla repressione dello Stato turco contro le popolazioni curde, e dello Stato siriano contro le popolazioni insorte in anni di guerra civile, le cronache turche mettono a nudo una volta di più – dopo Belice, Friuli, Irpinia, l’Aquila, Amatrice in Italia – che se i …
Martedì 18 maggio, sciopero a Ramallah, di palestinesi e di arabi israeliani, in una dimostrazione di unità, per protestare contro le politiche discriminatorie e oppressive di Israele.
Ieri 18 maggio in Israele e in Cisgiordania si è tenuto il primo grande sciopero generale unitario della popolazione palestinese degli ultimi 60 anni. È stato un vero sciopero generale che ha chiuso non solo i negozi arabi, ma anche tutti i cantieri israeliani, dove la manodopera è palestinese.
Anche se ignorato da gran parte dei media, questo è l’avvenimento nuovo e più importante degli ultimi decenni, conseguenza delle azioni del guerrafondaio Netanyahu che …
Il 20 marzo 2021, a nove anni dalla sua firma, la Turchia di Erdogan si ritira dalla Convenzione di Istanbul. Un segnale per tutte le donne del mondo: pagherete il Covid e la crisi economica anche con l’aumento della violenza contro di voi.
La Turchia fu il primo paese nel 2012 a ratificare questa Convenzione, approvata dal Consiglio d’Europa nel 2011 e in seguito da 31 paesi europei. È stato il primo trattato internazionale a considerare la violenza contro le donne come una violazione dei diritti umani. Essa impegna gli stati a includere nei loro codici penali e nelle leggi in …
Per la Germania, la Turchia è un alleato indispensabile per il respingimento dei profughi, è un “ponte” strategico verso il Medio Oriente, e paese di transito per l’importazione di energia, dal Caspio (soprattutto dall’Azerbaigian), e dal Medio Oriente, ad es. dall’Iraq settentrionale.
Per questi motivi è in corso il riavvicinamento tra Berlino/Bruxelles ed Ankara, auspicato dal ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas dopo i recenti colloqui con il suo omologo turco Mevlüt Çavuşoğlu. Un riavvicinamento nonostante il governo turco violi regolarmente i diritti umani (decine di migliaia i prigionieri politici detenuti in condizioni disumane; attaccata la libertà di stampa…) e nonostante le forze armate …
La tregua firmata fra Armenia e Azerbaijan, con la regia russa, pone temporaneamente fine al massacro, almeno fino alla prossima puntata.
La Russia è intervenuta con un tempismo molto preciso. Storica “garante” per l’Armenia, non ha in realtà sostenuto a fondo militarmente l’esercito armeno; ha aspettato che Yerevan fosse al limite, vicina al crollo, per ammissione dello stesso esercito armeno, perché non potesse rifiutare una mediazione favorevole a Baku. L’Armenia, infatti, ha accettato un’amputazione territoriale secca. In pratica perde tutti i distretti azeri di cui si era impadronita nel 1993 (nota 1). L’alleato Nagorno Karabakh perde la città di Sushi e …
Pubblichiamo la sintesi di un articolo pubblicato da German Foreign Policy il 12 novembre 2020
Con la Strategia europea per la sicurezza, adottata il 12 dicembre 2003, la UE si proponeva di “creare un anello di Stati governati in modo responsabile ad est dell’Unione europea e ai confini del Mediterraneo, con i quali possiamo mantenere stretti rapporti di cooperazione”.Da allora, sono scoppiati guerre e conflitti in tutta una serie di Paesi attorno alla Ue, che essa non è riuscita a controllare: in Libia, Mali, Libano, Siria e Ucraina orientale; ora si aggiungono le proteste in Bielorussia e i conflitti con la …
La guerra fra Armenia e Azerbaijan per il Nagorno Karabakh, iniziata il 27 settembre, prosegue fra tregue violate, bombardamenti di città e accuse reciproche e speculari di provocazioni e violenze.
I proletari dell’area pagano con migliaia di morti e centinaia di migliaia di sfollati il prezzo dell’avidità delle borghesie locali e i giochi delle potenze.
Il Caucaso è dagli anni ’90 terra di conquista. Pur sempre “cortile di casa” della Russia, è oggetto di contesa sia fra le potenze regionali che fra i vecchi imperialismi, tutti desiderosi di partecipare alla spartizione di aree di influenza. Tutti disposti a inviare consiglieri militari, fornire …
Alliance of Middle Eastern and North African Socialists
Pubblichiamo la traduzione di una significativa presa di posizioneinternazionalista dello scorso settembre da parte di due compagni grecisul conflitto greco-turco, che condividiamo, ripresa dal sitoallianceofmesocialists.org“.
15 settembre 2020
Nonostante l’isteria nazionalista che la propaganda dei media di stato e i mass media alimentano in entrambi i Paesi, è evidente l’ansia delle masse popolari, tanto in Grecia che in Turchia, riguardo alla possibilità di una guerra.
scritto da Pantelis Afthinos e Κostas Kousiantas
Ancora una volta il conflitto tra il capitalismo greco e quello turco si avvicina a un punto di ebollizione. Sarà cruciale il tempo che rimane …
I meno giovani ricordano fra i feroci conflitti interetnici che insanguinarono il Caucaso, all’indomani dell’implosione dell’URSS, quello del Nagorno Karabakh (nota 1). Questa piccola enclave armena dentro l’Azerbaijan, oggi 140 mila abitanti circa, una superficie pari a metà della Sardegna, prevalentemente montuosa, fu uno stato indipendente, infeudato alla Persia, fino al 1813, quando fu assorbito dall’impero russo. Nel 1923 Stalin volle attribuirlo all’Azerbaijan, benché il 98% della popolazione fosse armena. In questo modo Mosca si garantiva una situazione di continue tensioni interetniche a tutto vantaggio di una politica di divide et impera. La decisione era particolarmente pesante perché appena sette-otto …
Dai compagni di Cuneo Rosso di Marghera riceviamo e pubblichiamo il testo che segue in merito alla guerra agli emigranti dal Medio Oriente e dall’Africa, condividendone appieno i contenuti.
Da giorni, ai confini di terra e di mare tra Turchia e Grecia è in atto un altro capitolo della guerra dell’Unione Europea e dell’Italia agli emigranti dal Medio Oriente e dall’Africa.
Delle brutalità e infamie di questa guerra ci arriva solo qualche frammento che è appena la punta dell’iceberg: sappiamo di due ragazzi uccisi negli ultimi giorni dalla polizia greca, di un bambino morto a Lesbo; sappiamo di attacchi omicidi in mare …