BONINI, Enrico Secondo

(Curtatone, 1884 – Cremona, 1968), ferroviere, fabbro

 

Giovanissimo socialista, assunto come operaio alle Officine ferroviarie, si avvicinò all’anarchismo e, nel 1913, promosse il distacco della sezione SFI dalla CdL e l’adesione all’Unione Sindacale Cremonese, di cui fu membro della CE.

Attivo antimilitarista, allo scoppio della guerra venne trasferito a Lecce, dove fondò la sezione SFI. Tornò a Cremona nel 1919, dove organizzò il vittorioso sciopero del gennaio 1920 che paralizzò la rete nazionale per dieci giorni. Sei mesi dopo fu protagonista dei sedici giorni di sciopero contro la partenza da Cremona di carri carichi di armi destinate alle armate bianche in Russia. Lo sciopero (denominato “Bergonzoni”, dal nome del capostazione fascista che fece partire i carri) si estese a Milano e altre località, con durissimi scontri con la forza pubblica, e si concluse con una sconfitta che imbaldanzì l’ex capostazione Farinacci e l’ala dura del fascismo cremonese.

Più volte aggredito e selvaggiamente bastonato dai fascisti, Bonini venne licenziato nel 1923 e aprì una bottega per la battitura del ferro. Smise la militanza attiva, pur mantenendo le proprie idee, concentrandosi sul lavoro che svolse con successo grazie alla sua non comune abilità.

 

FONTI: D. Montaldi, Militanti politici di base, Einaudi, 1972

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