COMUNELLO, Vittorio

(Treviso, 1901 – 1964), cameriere, operaio

 

Comunista dal ’21, il 18 luglio 1921 venne bastonato a sangue dai fascisti a Treviso. Per sfuggire alle persecuzioni riparò in Francia nel 1924, dove lavorò alle officine Holzer. Espulso cinque anni dopo si stabilì in Belgio, dove aderì alla Frazione di sinistra. Arrestato dai nazisti nel 1940 ed estradato in Italia, fu confinato; liberato il 25 agosto 1943, con l’avvento della RSI fu ricercato “capolista degli arrestandi sul posto per servir da ostaggio o magari fucilato” (autobiografia) e dovette nascondersi. Dopo la guerra fu attivissimo internazionalista attirandosi l’odio del PCI; nel 1946 la SEPRAL lo licenziò dopo l’occupazione della CdL e l’organizzazione delle lotte dei braccianti, venne arrestato e scontò un mese di carcere.

 

FONTI: D. Erba, Sovversivi. Incontri e scontri sotto la falce e il martello

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