DAMONTI, Angelo

(Brescia, 1886 – Milano, 1966), falegname

 

Aderente all’USI e trasferitosi a Milano, promosse il Comitato pro vittime politiche con Guadagnini, Meniconi, Molaschi e Mario Mantovani, per il supporto ai prigionieri anarchici. Successivamente riparò in Francia, Germania, Spagna, di nuovo Francia. Con Teresa Carletti ebbe le figlie Anita e Vaifra; Anita (Brescia, 1912 – Milano, 1960) venne deportata ad Auschwitz, dove sopravvisse.

La sua compagna Adele Bernazzoli (1893-1956) invece era una spia. “In particolare legata al commissario Giovanni Rizzo, uno dei maggiori indagatori degli ambienti anarchici specie milanesi sin dai tempi dell’attentato al Diana. La Bernazzoli è la fiduciaria R., o anche Maria Rossi, lo pseudonimo con il quale comunica con Rizzo, e dietro pagamento di tremila lire mensili avrebbe dovuto passare informazioni sugli anarchici di Parigi”. Mentre Eugenio Macchi, dopo aver scontato la pena (innocente) per la strage del Diana, uscito di prigione infangava Carlo Restelli su «L’Adunata dei Refrattari» con la complicità di Schirru, accusandolo di essere al servizio di Rizzo, la Bernazzoli lo era davvero. Essa fu la “confidente più efficace” di Rizzo, reclutata ufficialmente nell’aprile del 1928 con una paga di tremila lire mensili. Damonti e la Bernazzoli si erano stabiliti a Fontenay-sous-Bois; da lì la donna informava la polizia sui movimenti degli anarchici. Davvero difficile pensare che il suo compagno non sapesse nulla di un’entrata economica così cospicua e della sua provenienza.

La Bernazzoli venne poi liquidata per non aver informato la polizia del passaggio nella sua abitazione parigina di Michele Schirru, che sarebbe poi rientrato in Italia per preparare l’attentato a Mussolini. Ma la polizia venne comunque a sapere del passaggio di Schirru a Parigi e l’anarchico sardo sospettò proprio di Damonti: “è chiaro che qualcuno mi ha venduto; i miei dubbi ricadono su Damonti presso il quale ero sceso a Parigi, fate un’inchiesta per stabilire le responsabilità di questo individuo, se nulla risultasse sul conto il delatore è da ricercarsi a New York”.

Pietro Bruzzi, riparato in Francia a Courbevoie, venne arrestato: curiosa coincidenza, lavorava nell’officina di Damonti.

Damonti partecipò alla Resistenza francese, poi nel 1948 tornò in Italia e fu attivo nella FAI e nell’ANNPIA.

 

FONTI: «Umanità Nova», 26 novembre 1966; M. Canali, Le spie del regime, Il Mulino;  E. Serventi Longhi, L’attentato di Michele Schirru a Benito Mussolini. Genesi, organizzazione e implicazioni giuridiche, «Mondo contemporaneo», n. 2, 2007; Infinita tristezza. Vita e morte di uno scalpellino anarchico, PM

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