INVERSETTI, Giuseppe

(Milano, 1865 – 1921), operaio meccanico

 

Martire, militante socialista, vittima dei fascisti.

Il 20 marzo 1921, dopo settimane di tensione e scontri tra socialisti e fascisti a Milano, alla CdL si svolse un comizio socialista, per la celebrazione della Comune di Parigi e in ricordo di Osvaldo Gnocchi Viani. Ma la manifestazione venne pesantemente contestata dai comunisti, e soprattutto dagli anarchici, i quali reclamavano invece la liberazione delle vittime delle persecuzioni politiche e di Errico Malatesta, figura emblematica dell’anarchismo, in carcere ormai da cinque mesi.

Al termine della giornata, negli scontri armati di Greco Milanese, tra un corteo di fascisti, arditi e studenti, guidati da ufficiali in divisa e gli abitanti, vi furono due morti e dodici feriti.

Il giorno successivo gli scontri continuarono; alle 22 i fascisti assaltarono il circolo rionale socialista di Foro Bonaparte e assassinarono  l’operaio Giuseppe Inversetti. La squadraccia era guidata da Albino Volpi. Gli altri socialisti presenti, tra cui il figlio 28enne Daniele Inversetti, operaio alla Pirelli, vennero bastonati a sangue ma riuscirono a fuggire.

La sera del 22 l’assemblea della CdL approvò un ordine del giorno dei comunisti (minoritari nella CE), presentato da Schiavello, per un’ora di sciopero bianco dalle 10 alle 11 del 23 marzo a favore delle vittime politiche e contro la detenzione degli anarchici (Malatesta, Borghi, Quaglino), accusati di complotto contro lo Stato, senza che fosse stata avviata l’istruttoria. Lo sciopero si svolse regolarmente (furono esentati solo i tranvieri e gli addetti ai forni a fuoco continuo).

 

FONTI: V. Mantovani, Mazurka blu. La strage del Diana; M. Mingardo, Cronache rivoluzionarie a Milano (1912-1923); foto: archivio PM; «Avanti!», 23 marzo 1921

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