TACCHI, Francesco

(Como, 1876 – Sondrio, 1950), avvocato   Socialista, fu consigliere comunale nel capoluogo lariano nel 1920 e assessore all’Igiene fino alla caduta della giunta nel 1922. Nel 1921 passò al PCdI e organizzò la sezione di Como. Lo stalinista Grilli scrive che i comunisti lariani, “diretti da un gruppo di giovani intellettuali, l’avvocato Tacchi, il professor Pozzoni, lo psichiatra Montanari, erano quasi tutti di formazione bordighiana; non davano nessuna importanza

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MARTINUZZI, Giuseppina

(Albona, 1844 – 1925), maestra elementare S’impegnò nell’educazione popolare e, appassionata di lettere, collaborò a numerose testate. Militò nelle file dell’irredentismo e negli anni Novanta (1896) aderì al socialismo. Si batté a favore della fratellanza italo-slava e nel 1921 si iscrisse al PCdI collaborando a «Il Lavoratore» e venne nominata segretaria della sezione femminile di Trieste. Partecipò agli scioperi dei minatori di Albona (2 marzo – 8 aprile 1921), che

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MODUGNO, Nicola

(Andria, 1895 – 1958), bracciante.   Dirigente della Federazione socialista pugliese dal 1914, fu tra i maggiori esponenti dell’organizzazione proletaria di Andria e divenne segretario della Camera del Lavoro. Sostenne le posizioni della Frazione comunista astensionista, caldeggiando una immediata frattura col PSI e portando nella Federazione Giovanile pugliese l’affermazione delle tesi astensioniste contro la linea minoritaria elezionista espressa da Luigi Polano. Impaziente per la rottura col PSI, nel 1919 era

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GIORGIO, Carmine

(Minervino Murge, 1861 – 1943), fornaio.   Nel 1895, creò i primi circoli socialisti in Puglia. Fu condannato dopo i moti popolari del 1898 e scarcerato nel 1903. Aderì al PcdI dopo la scissione di Livorno. In seguito alle agitazioni del febbraio 1921 fu nuovamente condannato a dieci anni. Candidato eletto alle elezioni del 1924, non fu proclamato a causa dello stato di detenzione. Liberato nel 1926, venne confinato (Rotondella,

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PARENTINI, Luigi

(San Miniato, 1892 – Firenze, 1944), tranviere, ciabattino.   Emigrato in Francia nel 1908, ritornò alla vigilia della Grande guerra. Comunista dal Ventuno, venne aggredito dai fascisti nel 1923. Espulso dal PCdI per aver testimoniato a favore del fascista Tullio Tamburini nel processo Banchelli, continuò a tenere i contatti col partito e due anni dopo venne arrestato con l’accusa di aver partecipato alla riunione clandestina tenutasi il 12 ottobre 1924

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DEGOLI, Umberto

(Fabbrico, 1890 – Cadelbosco di Sopra, 1921), bracciante agricolo   Eletto segretario del Consiglio degli operai, impiegati e contadini di Fabbrico nel giugno 1920, sei mesi dopo entrò nel consiglio comunale con la lista socialista. Nonostante aderisse ai “comunisti unitari”, con la scissione di Livorno passò al PCdI. Mentre la violenza fascista cresceva, Degoli, che venne aggredito,  aderì agli Arditi del popolo. La sera del 5 novembre 1921 la squadra

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ZANETTI, Luigi

(Cergnago, 1880 – ), operaio   Comunista dal Ventuno, schedato dal regime, emigrò clandestinamente in Argentina. Nel 1932 su richiesta del Questore di Pavia venne inserito nella Rubrica di Frontiera come “comunista da perquisire”. Secondo informatori argentini della polizia politica fascista si era spostato su posizioni anarchiche e conviveva a Buenos Aires con Angela Cattaneo. S’ignorano luogo e data di morte.   FONTI: Bollettino delle ricerche, 19/4/34 

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GONNELLI, Carlo

(Livorno, 1883 – 1922), fuochista delle Ferrovie   Comunista dal ’21, morì sul lavoro a Potenza. I suoi funerali si trasformarono in una manifestazione politica con scontri tra comunisti e fascisti. La salma venne accolta alla stazione di Livorno il 28 marzo 1922; alle 18 iniziò il corteo funebre diretto ai Cimiteri comunali dei Lupi. Le autorità di polizia, a causa di incidenti avvenuti in precedenti funerali di sovversivi, avevano

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PESSINA Francesco Stanislao

(Chiaravalle Milanese, 1888 – Milano, 1922), muratore   Padre di quattro figli, simpatizzante comunista, venne coinvolto negli scontri tra fascisti e comunisti avvenuti alle 23.30 del 30 aprile 1922 nella “roccaforte socialcomunista di Chiaravalle”; pugnalato da un fascista, ricoverato all’Ospedale Maggiore, morì per dissanguamento. Imponenti i funerali, almeno tremila persone che poi tentarono di formare un corteo con le bandiere rosse, fermati dalla forza pubblica su ordine del prefetto Lusignoli.

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GHINAGLIA, Ferruccio

(Casalbuttano, 1899 – Pavia, 1921), studente   Fervente socialista e antimilitarista sin dal Liceo sulle pagine del giornale «Lo Studente», circostanza che gli procura alcune difficoltà con la polizia, alla fine del ’17 arrivò al collegio Ghislieri di Pavia come studente in medicina, accompagnato da una segnalazione della polizia di Cremona. Richiamato nel gennaio 1918 per il servizio militare a Cremona, declassato a soldato semplice perché antimilitarista, riprese i contatti

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