RECCHIA, Gaetana Teresa “Abissina”

(Torino, 1899 – Parigi, 1935), sellaia

 

Cresciuta a Torino nel popolare Borgo San Paolo, sellaia alla Fiat, nel 1917 partecipò alla rivolta cittadina contro la guerra; nel 1920 fu attiva nell’occupazione delle fabbriche e nel gruppo de «L’Ordine Nuovo». Nel giugno del 1924 fece parte della delegazione italiana al V Congresso dell’IC (Mosca). Nel gennaio del 1926 a Lione partecipò al III Congresso del PCdI, schierata col centro gramsciano. Dopo l’approvazione delle leggi eccezionali (novembre 1926) tenne i contatti clandestini con le organizzazioni operaie della Toscana e del Veneto, quindi emigrò in Francia col marito Mario Bavassano. In dissenso con la “svolta”, nel marzo del 1930 venne dichiarata decaduta dalla carica di membro candidato del CC e quattro mesi dopo espulsa dal partito con gli altri oppositori (“i tre” Pietro Tresso, Alfonso Leonetti, Paolo Ravazzoli). Gli espulsi costituirono la Nuova Opposizione Italiana (NOI), sezione italiana dell’Opposizione di Sinistra Internazionale fondata da Lev Trotsky.

Nel luglio 1933 la Recchia, Bavassano e Boero, in dissenso con la fondazione di una nuova Internazionale, la IV, ruppero con la NOI e parteciparono alla formazione dell’Union Communiste, organizzazione rivoluzionaria vicina alle posizioni della Sinistra comunista italiana. In seguito a condizioni di vita particolarmente disagiate, la Recchia contrasse la TBC che la condusse a morte prematura.

 

FONTI:  «Il Comunista», gennaio-aprile 1985

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