Riportiamo il sunto di un art. del 26.02.2018 del sindacato brasiliano Conlutas
Una delle conseguenze della crisi venezuelana è l’emigrazione, la fuga dalla miseria e dalla disperazione di una parte della popolazione. L’esodo è iniziato nel 2014, con la crisi economica dovuta al crollo del prezzo del petrolio, ma negli ultimi anni si è approfondita.
Fino a poco tempo fa era indirizzata verso la Colombia, ma oggi, a seguito dei più restrittivi controlli alla frontiera colombiana, è il Brasile la meta più ambita e soprattutto lo stato di Roraima.
Secondo la prefettura di Boa Vista sono almeno 40.000 gli immigrati, più del …
A fronte della grave crisi venezuelana, lavoratori di più di 60 imprese del settore privato della zona industriale di Valência e di istituzioni pubbliche si sono uniti per realizzare una grande manifestazione. C’erano operai della Ford, Firestone, Pirelli, Barrio Adentro… per rivendicare un salario dignitoso e contro i licenziamenti.
La marcia è stata attaccata brutalmente da polizia e dalle forze di sicurezza dispiegate in quantità smisurata, anche con lacrimogeni. Più di 60 persone sono state portate al comando di polizia, molti sono stati i feriti.
E’ l’ennesima dimostrazione del crescente protagonismo della classe lavoratrice nelle lotte sociali, che ha visto importanti lotte …
Nel totale silenzio dei media, tutti tesi ad amplificare ogni battuta della sceneggiata elettorale, sabato 24 febbraio il SI Cobas organizza una manifestazione a Roma “Contro sfruttamento, razzismo e repressione! Per un fronte di lotta anticapitalista!” motivando che “Le conquiste e i diritti si strappano con la lotta; in sua assenza il voto non può che portare illusioni e delusioni”.
Nella piattaforma di lotta, obiettivi economici e politici condivisibili, su orario, salario, salario garantito, casa, immigrazione, sanità, istruzione, contro la guerra, le spese militari e la repressione.
Pensiamo sia una iniziativa importante, anche per la collocazione alla vigilia delle elezioni che rimarca …
Da un mese è in corso l’offensiva turca sul cantone di Afrin, la ridotta curda che insieme agli altri due cantoni della Rojava (Kobane e Jasira) ha dato rifugio a tanti sfollati in fuga dalla morte, non importa se arabi, non importa di quale confessione.
Due isole non certo felici, non certo di un impossibile socialismo cantonale, ma due isole di convivenza tra etnie e religioni che altrove sono state spinte a scannarsi tra loro tutto intorno, in Siria e Medio Oriente, un’isola di emancipazione della donna (in armi), di tentativi di porre la vita di comunità al di sopra degli …
AL NUOVO SQUADRISMO FASCISTA SI RISPONDE CON LA MOBILITAZIONE RIVOLUZIONARIA!
I crescenti episodi di squadrismo nazi-fascista (i fatti di Macerata, prima ancora le numerose aggressioni di compagni ed invasioni di sedi solidali, come a Como; ora i pestaggi di Pavia con la copertura puntuale degli organi di Stato…) dimostrano come la politica del “manganello” non sia il ricordo di un lontano passato, ma l’attualità di una classe dominante che alterna ipocrite linee di “integrazione” ad interventi violenti contro quei lavoratori migranti che pur sfrutta ogni giorno in mille maniere.
Peggio ancora se questi fratelli di classe “osano” unirsi con realtà di lotta …
MANIFESTAZIONE CONTRO IL RAZZISMO, L’INTOLLERANZA, LA REPRESSIONE E LA VIOLENZA ISTITUZIONALE
A Macerata un nazifascista avvolto dalla bandiera italiana spara su un gruppo di immigrati per ammazzarli.
A Pavia le squadracce di Forza Nuova e CasaPound aggrediscono con insulti razzisti, minacce di morte e calci e pugni un gruppo di cinque nordafricani sabato sera in pieno centro della città.
Sono sempre più frequenti a Pavia e in tutta Italia queste aggressioni, in un clima di feroce intolleranza che scorre anche sul web; ma sempre più frequenti sono anche gli interventi di queste bande ben organizzate e tutelate nei quartieri popolari, dove fomentano la …
Con l’uscita di questo terzo volume (dopo “Lotta Comunista: Il gruppo originario.1943-1952”; “Lotta Comunista. Verso il partito-strategia.1953-1965”) Lotta Comunista cerca di canonizzare la storia del partito “a futura memoria”, creando ad uso interno il mito di un “modello bolscevico” ormai definitivamente insediato nella metropoli italiana.
Anche se nel finale, come lascito, fanno dire a Cervetto: “Vi auguro di sbagliare molto”, praticamente in tutta questa storia agiografica di sbagliato c’è nulla, o quasi.
Alcuni filoni ripetuti fino alla nausea danno l’idea delle “preoccupazioni” che stanno alla base del volume.
Uno di questi è quello della “continuità delle generazioni” del partito: da Marx in poi, …