LA SPEDIZIONE BIPARTISAN

FRANCO VENTURINI La politica e i nostri soldati in Libano Mentre la missione  in IRAQ era basata sull’avventurismo e sull’unilateralismo, le missioni in AFGANISTAN e LIBANO sono state basate su presupposti ben diversi: chi ne chiede la  fine dovrebbe tenerne conto. Una febbre da missione militare scuote la politica italiana. Accade che in Libano l’assassinio di Pierre Gemayel avvicini lo spauracchio di una nuova guerra civile e renda così più

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Le bombe a grappolo di Israele infestano il Libano

MICHAEL SLACKMAN Dalla fine della guerra israelo-libanese in agosto sono state gravemente ferite (119) o uccise (18) persone, 3 al giorno, dalle bombe a grappolo sganciate da Israele negli ultimi giorni della guerra; ci vorranno almeno 15 mesi per liberarne l’area, se ci sarà il denaro sufficiente. Il tasso ufficiale di fallimento delle bombe a grappolo è del 15%, ma quello calcolato per questa guerra è del 40%. Sono legali

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Libano, sì bipartisan. D'Alema accetta il testo Cdl

Lorenzo Fuccaro Il Polo: bene, la sinistra ammette gli errori. Prc e Pdci criticano il governo: scelta inopportuna ROMA — La Camera a larghissima maggioranza (507 sì, 20 no) converte il decreto legge che autorizza la partecipazione dei nostri soldati alla missione Unifil in Libano. I sì giungono dall’Unione e, con motivazioni diverse, anche dalla Cdl, ad eccezione dei leghisti che votano contro. Ora il provvedimento passa al Senato per

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Massimo e Gianfranco Su Bagdad e Beirut un patto nato a Caorle

Maurizio Caprara   ROMA — Nessun dirigente politico finora lo ammette in pubblico, ma il senso dello scambio che c’è stato ieri alla Camera con il voto concorde sulla missione in Libano è questo: il centrosinistra si è assicurato che, se nel nostro contingente ci saranno caduti, condividerà con l’opposizione la responsabilità dell’aver fatto partire le truppe; il centrodestra ha potuto evitare di votare contro un’operazione dei nostri soldati risparmiandosi

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"In Libano soldati italiani impotenti"

ALBERTO STABILE Reportage tra i militari di Unifil. Il comando precisa: le direttive sono chiare, noi dobbiamo aiutare il governo libanese Il New York Times: non hanno ordini precisi su Hezbollah Reportage NYT: i soldati Unifil non hanno direttive chiare né poteri reali; replicano i comandi: assisteremo l’esercito del LIBANO, stato sovrano. BEIRUT – I soldati della forza internazionale non hanno ancora finito di schierarsi nel Sud del Libano che

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Nasrallah: «Nessuno ci disarmerà»

Giuliano Gallo Sciiti in piazza a Beirut «per celebrare la vittoria divina»: «Siamo pazienti, rispetteremo l’Onu» Rispunta il capo di Hezbollah: abbiamo migliaia di missili BEIRUT — Le madri e le vedove degli shaid siedono in prima fila, avvolte nei loro barracani neri, gli occhi bassi, in mano foto di ragazzi giovani e sorridenti. Sembrano non ascoltare nemmeno l’uomo con la barba e il turbante che lì davanti, protetto da

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Missione Libano – Il Bundestag invia soldati in una "missione storica "

Germania, Libano, missione militare Die Welt               06-09-20 Missione in Libano – Controverso il finanziamento della missione militare Cornelia Wolber   + Die Welt            06-09-21 Missione Libano – Il Bundestag invia soldati in una "missione storica " Peter Müller + Die Welt            06-09-21 Decisione sul Libano – La maggior parte dei deviazionisti nella SPD Quella per il Libano é la 11° missione militare tedesca, si giunge per la prima volta a

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I tre Grandi

Germania, Ue, Libano, missioni militari I tre Grandi Tesi GFP: [La procedura d’urgenza del Bundestag per l’approvazione (a larga maggioranza) della missione militare tedesca in Libano… non fa che completare tutta una serie di conferenze sulla strategia e gli armamenti, che fanno da cornice alla spedizione] Il dibattito sulla partecipazione della Germania alla missione ONU in Libano ha dato nuovo slancio al dibattito tra forze politiche e grandi gruppi economici

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PRODI A LE MONDE «CON LA CRISI IN LIBANO L’ITALIA HA RITROVATO UN POSTO SULLA SCENA DIPLOMATICA. IN AMIC

Jean-Jacques Bozonnet Arnaud Leparmentier ROMA Con la crisi in Libano l’Italia ha ritrovato un posto importante sulla scena diplomatica. Era una priorità per mostrare l’avvento di un dopo-Berlusconi «No, non c’è nessun desiderio di rivincita o di cambiamento a tutti i costi. Si tratta di una scelta politica precisa, ribadita più volte anche durante la mia campagna elettorale, a favore del multilateralismo, in linea con le Nazioni Unite, e di

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Duramente colpiti

Tesi GFP: Il blocco delle garanzie all’export e ai FDI verso l’Iran ventilato da Berlino fa pensare che il governo tedesco stia considerando la possibilità di operazioni belliche o che non le voglia più escludere.[1] Mentre importanti forze imprenditoriali e i loro portavoce nella FDP e CDU-CSU ammoniscono contro ulteriori iniziative militari in MO e mettono in discussione l’invio di truppe tedesche in Libano, l’ala euro-atlantica del ministero Esteri spinge

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