Accordo sul Tfr, decollano i fondi pensione

24/10/2006

CORRIERE   Enrico
Marro

Il premier: finalmente parte
la previdenza integrativa. Montezemolo: adesso le riforme

ROMA — Fondi pensione al via. Governo, Confindustria e
Cgil, Cisl e Uil hanno firmato ieri sera a Palazzo Chigi l’intesa
. «È un
importantissimo accordo», ha detto il presidente del Consiglio, Romano Prodi,
perché «dal primo gennaio 2007 finalmente sarà dato avvio alla previdenza
integrativa». Il leader della Confindustria, Luca di Montezemolo, ha definito
questo «un fatto positivo per i giovani», augurandosi ora altre «riforme».
Soddisfatti Guglielmo Epifani (Cgil), Raffaele Bonanni (Cisl) e Luigi Angeletti
(Uil).

Dal primo gennaio prossimo scatteranno i sei mesi durante i quali tutti i
lavoratori dipendenti (esclusi quelli pubblici) dovranno decidere se mandare
l’accantonamento annuale del Tfr (trattamento di fine rapporto) maturando (cioè
dal 2007 in poi) a finanziare un fondo pensione allo scopo di costituirsi una
seconda pensione da affiancare a quella obbligatoria oppure se continuare a
tenerlo in azienda per la liquidazione
(definita dal ministro
dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, una «forma primitiva» di risparmio) che
verrà loro erogata al momento del pensionamento. Se non prenderanno alcuna
decisione il Tfr andrà lo stesso a un fondo previdenziale, secondo il sistema
del silenzio-assenso.
Tutte queste regole, già contenute nella riforma Maroni del 2005, scatteranno
non più dal 2008, ma appunto dal primo gennaio 2007. L’anticipo è stabilito
nella Finanziaria in discussione alla Camera. Che però prevedeva anche
un’importante novità al fine di reperire subito 5 miliardi di euro per le casse
pubbliche: la costituzione di un fondo presso l’Inps dove parcheggiare il 50%
del Tfr dei lavoratori
(che comunque avrebbero conservato intatti i loro
diritti) che non aderiranno ai fondi pensione e che finora in base alla legge
resta in azienda fino appunto al momento della liquidazione. La
Confindustria ha protestato parlando di «prestito forzoso» all’Inps. L’accordo
firmato ieri prevede che la novità riguardi solo le medie e grandi aziende
:
andrà infatti al fondo Inps il 100% (e non più il 50%) del Tfr maturando del
lavoratore di aziende con almeno 50 dipendenti che deciderà di non aderire ad
alcun fondo pensione.
La Confindustria, che avrebbe comunque preferito che il fondo Inps fosse
abolito, ha accettato il compromesso perché il 99,5% delle imprese italiane,
avendo meno di 50 dipendenti, potrà continuare, come ora, a trattenere in
azienda il Tfr dei lavoratori che sceglieranno di tenersi la liquidazione. Decisivo
per il sì di Confindustria è stato anche l’anticipo al 2007 delle compensazioni
previste dalla riforma Maroni per le aziende che dovranno rinunciare al Tfr:
deduzione dal reddito del 4-6% (secondo la dimensione d’azienda) del Tfr
trasferito, taglio del contributo dello 0,2% al fondo di garanzia Inps,
graduale riduzione degli oneri impropri (0,19%). L’aggravio per il bilancio
pubblico sarà di «alcune centinaia di milioni di euro», ha detto
Padoa-Schioppa, ma la copertura, ha aggiunto, sarà trovata in Finanziaria, per
cui «i saldi non cambiano».
Presto partirà una campagna informativa per aiutare i lavoratori a scegliere.
Nella relazione tecnica alla Finanziaria il governo stima che nel 2007 il
45-50% dei lavoratori aderisca ai fondi pensione (oggi siamo sotto il 15%). Il
ministro del Lavoro, Cesare Damiano, ha assicurato che per chi non aderirà ed è
dipendente di aziende con oltre 50 dipendenti non cambierà nulla: il rendimento
fissato per legge del Tfr (1,5 più il 75% dell’inflazione) sarà garantito, così
come l’anticipo per comprare casa
.

TFR, COSA CAMBIA Da gennaio, con le nuove
norme, scatterà per i lavoratori il periodo (sei mesi) di silenzio-assenso nel
quale dovranno decidere se inviare il proprio Tfr ai fondi pensione o se
lasciarlo in azienda.
LA NUOVA INTESA Nelle imprese fino a 50 dipendenti il Tfr che i
lavoratori non destineranno ai fondi pensione resterà come ora in azienda.
Nelle imprese più grandi, invece, il 100% delle liquidazioni maturato verrà
trasferito all’Inps.
I FONDI PENSIONE Tra i cinque punti dell’intesa di ieri, c’è anche
l’impegno, da parte del governo, a rivedere nel corso del 2007 il trattamento
fiscale dei fondi integrativi, per allinearlo con quello applicato alla
previdenza integrativa nel resto d’Europa.

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