150° della borghesia italiana

Tra coccarde, fanfare, liturgie, ideologismi e strumentalizzazioni elettoralistiche si ricompone il quadro di una commemorazione di classe. Una coccarda rosso sangue!Il fattore storico della nazionalità diventa fondamentale all’apparire della forma sociale capitalistica. Questo è sempre vero, dappertutto, nella fase del processo originario di accumulazione capitalista. Mentre per noi il mercato nazionale e lo Stato capitalista nazionale centralizzato sono un ponte di passaggio inevitabile alla internazionalizzazione dei blocchi continentali ed alla

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Libia: contro l’intervento, per la rivoluzione

La rivolta dei popoli del Nordafrica e Medio Oriente ha cacciato i tiranni di Tunisia ed Egitto, ma la brezza della libertà potrebbe avere vita breve, perché il potere resta in mano agli eserciti, armati dagli imperialisti, che avevano espresso e sorretto i tiranni. In Bahrein il sultano ha chiamato le armate reazionarie d’Arabia come un tempo i tiranni d’Europa chiamavano le armate dello zar. Nello Yemen solo ieri la

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Scio-però ….

11 marzo – 15 aprile – 6 maggio…… La moltiplicazione degli scioperi e dei sindacati. p { margin-bottom: 0.21cm; } Scio-però, si poteva fare prima, magari quando ancora il contratto nazionale non era stato abolito, quando il referendum a Mirafiori non era stato perso, quando la riforma Gelmini non era stata approvata, quando il governo Berlusconi non aveva avuto la fiducia.   Scio-però, si poteva fare uniti, indetto da tutti

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W la lotta del proletariato egiziano e tunisino!

Come un vulcano, il Nord Africa esplode: prima l’Algeria, la Tunisia, e ora l’Egitto coi suoi 80 milioni di abitanti, in gran parte giovani. Le masse proletarie di lingua araba insorgono contro regimi oppressivi, contro disoccupazione, salari di fame e prezzi in aumento; contro la crescente ineguaglianza tra una borghesia sempre più ricca e una povertà diffusa. Da una parte una enorme ricchezza concentrata in poche mani, spartita fra pochi

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Con la lotta dei lavoratori immigrati

Gli scioperi degli operai immigrati delle cooperative in Lombardia, il presidio davanti alla prefettura e poi la gru a Brescia, la salita sulla torre e il presidio permanente sotto la torre di via Imbonati a Milano… Il movimento dei lavoratori immigrati in Italia, facendosi varco tra mille difficoltà, sta compiendo i suoi primi passi importanti sulla strada dell’autorganizzazione nella lotta per i diritti e le condizioni di vita. I compagni

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Sciopero dei lavoratori italiani e immigrati uniti!

Oggi 29 ottobre il Comitato Immigrati in Italia ha proclamato una giornata nazionale di lotta con manifestazioni dei lavoratori immigrati a Milano, Firenze e Roma; una parte importante dei Sindacati di Base (CUB, SLAI-COBAS, SI-COBAS) ha sostenuto la giornata proclamando uno sciopero nazionale. Gli obiettivi immediati riguardano i lavoratori immigrati: il permesso di soggiorno a chi ha fatto la domanda (pagando 500 euro + contributi) per la “sanatoria badanti” anche se

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10 LUGLIO 1945-10 LUGLIO 2010 65 ANNI FA GLI STALINISTI UCCIDEVANO IL COMPAGNO MARIO ACQUAVIVA

Casale Monferrato, 10 luglio 1945, ore 18 circa. Sul cavalcavia della stazione un impiegato, uscito dal lavoro dalla vicina azienda chimica Tazzetti diretto alla stazione per rientrare ad Asti, viene avvicinato da un uomo in bicicletta che, accertatosi della sua identità, gli spara sei colpi di pistola. Dileguandosi assieme ad un complice, lo sparatore grida “E’ un fascista! E’ un fascista!”. Trasportato moribondo in stazione, si scopre ben presto che

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POMIGLIANO : L’ ARROGANZA, L’ INFAMIA, LA VERGOGNA.

Fiat di Pomigliano d’Arco (NA). Firmato l’accordo che segna lo spartiacque delle “nuove relazioni industriali”. D’ora in avanti ogni impresa potrà arrogarsi il diritto di ricattare i propri lavoratori (quelli rimasti): o accettate le mie piattaforme o chiudo. Dopo aver ricevuto, da governi di ogni colore, sovvenzioni pubbliche a iosa, appoggi politici di ogni tipo, incentivi, ruffianismi sindacali di ogni provenienza, la Fiat mette una pietra tombale ai Contratti Collettivi

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I proletari palestinesi nella morsa della borghesia israeliana e non solo…

Israele ha respinto nel sangue la “flottiglia” che voleva portare aiuti umanitari e materiale edilizio a Gaza. La Turchia, la Francia la Spagna e la Grecia “condannano”, la Gran Bretagna e l’Italia “deplorano”, la Cina è “scioccata”, gli USA provano “rincrescimento” … L’ONU borbotta … Noi comunisti non ci associamo a nessuna di queste linee imperialiste. I “pacifisti” ammazzati dagli israeliani, le migliaia di palestinesi massacrati da Israele (una pozza nel

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