BORTOLON, Pietro

(Saltrio, 1903 – …), carrettiere

 

Arrestato nel febbraio 1934 per propaganda comunista e associazione sovversiva in provincia di Varese, venne condannato a quattro anni di carcere; ne scontò due a Civitavecchia, poi venne scarcerato per amnistia. Nel frattempo rifiutò di associarsi alla domanda di grazia presentata dalla madre.

Nell’aprile 1934 il fratello Severino* informò la polizia varesina di essere stato avvicinato da sconosciuti che gli proponevano di far pervenire al fratello in carcere aiuti; inoltre fece il nome di Giovanni Campeggi quale organizzatore di gruppi comunisti clandestini in Valganna e nella zona di Malnate-Cantello. Stessa informazione perveniva alla polizia e alla MVSN da tale Luigi Tamburini, confidente varesino. Tutti gli appostamenti della polizia andarono a vuoto. Campeggi, bordighista attaccato dal partito stalinista, riuscì a sfuggire all’arresto fino al 1936.

Nel 1940 Bortolon si trasferì a Borgosesia. Dopo l’8 settembre raggiunse le alture di Cellio collegandosi al primo gruppo partigiani della Valsesia comandato da Moscatelli. Del gruppo facevano parte i fratelli Peretti, partigiani audaci poi eliminati in circostanze mai chiarite dai loro stessi compagni. Bortolon venne inquadrato nella Brigata Gramsci-Distaccamento Osella, poi nel Distaccamento Topini, nella Brigata Nello e nella Brigata Osella.

S’ignorano data e luogo di morte.

* Nato a Saltrio nel 1904, verniciatore; legionario fiumano, radiato dal CPC nel 1933; confinato a Capraia nel 1935 per reati comuni; segnalato in Francia (Legione Straniera da cui diserta) e nel 1936 in Spagna (“Felis Martino”); nel 1964 è a Varese senza fissa dimora.

FONTI: ASVa FQ B. 133; L’Impegno 4/2020 

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