Lettera aperta. In questa “buona scuola” il “cattivo” è chi protesta

Riceviamo e pubblichiamo l’appello per una mobilitazione contro la repressione nelle scuole. C’è qualcosa di preoccupante che in questi giorni sta avvenendo in molti istituti di Napoli. Episodi che hanno un forte odore di autoritarismo e che richiamano alla mente metodi e atteggiamenti che definire fascisti non sembra essere un’esagerazione. Sono notizia di questi giorni le spaventose dichiarazioni di vari presidi delle scuole di Napoli di fronte ai numerosi momenti

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Comunicato del coordinamento precari scuola Napoli

In relazione alla repressione nelle scuole napoletane, pubblichiamo questo appello del Coordinamento Precari Scuola Napoli “Siamo docenti precari da più lustri; appena due giorni fa, una sentenza dell’Unione Europea ha stabilito che il nostro paese, mantenendoci in condizione di precarietà professionale ed esistenziale per anni e anni e negando la continuità agli studenti, ha violato e viola quella legalità e quella giustizia di cui ipocritamente la “società civile” si riempie

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Chi ha paura del LP Iskra?

Il regime reazionario di Renzi in zona flegrea vacilla, e così il PD sguinzaglia tutti i suoi squallidi zerbini per sbattere il mostro in prima pagina! Sono passate tre settimane dalla grande risposta di piazza con cui Bagnoli ha mandato un inequivocabile avviso di sfratto per Renzi e i suoi luridi servi del PD napoletano, ma evidentemente queste settimane non sono state sufficienti al quartier generale del partito di Confindustria

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Il voto emiliano e calabrese allarga il baratro tra democrazia borghese e masse proletarie

I dati delle recenti elezioni amministrative sono più chiari che mai: in Emilia e in Calabria oltre il 60% dell’elettorato attivo si è rifiutato di aderire allo stanco rito ed alla farsa della democrazia borghese: quella in cui ti chiamano periodicamente a decidere chi dovrà opprimerci e sfruttarci in nome e per conto dei padroni. Gran parte di quel 60% che ha disertato le urne sono come sempre proletari, operai,

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Ma quale disastri ambientali: da Genova a Bagnoli, passando per la Val di Susa, il disastro è il capitale.

Per lo Stato borghese, come Cucchi si è procurato da solo le ferite, anche i morti causati dalle polveri dell’Eternit, il cancro se lo sono procurato da soli. Il processo Eternit insegna: per chi ha ucciso migliaia di persone facendoli lavorare con l’amianto, coscienti del fatto che portasse malattie, nessuna condanna. Per chi lotta rivendicando bonifiche reali, lavoro e salario stabile e sicuro, spazi e giustizia sociale, ci sono le

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Cronache di sangue dalla Palestina

Da mesi certa stampa agita lo spauracchio di una Terza Intifada, che sarebbe funzionale a una repressione ancora più estesa e diretta da parte israeliana. La tensione a Gerusalemme Est e in Cisgiordania è alle stelle; l’ultimo episodio l’uccisione in una sinagoga di quattro ebrei da parte di due membri del FPLP è stato seguito dal ferimento di 35 palestinesi in un confronto fra manifestanti palestinesi e forze di sicurezza

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Parma: delegato minacciato di licenziamento durante trattativa sindacale

Nell’Italia dei nostri giorni accadono cose che solo pochi anni fa sarebbero state impensabili. Ormai i capitalisti e i loro portaborse si sentono così sicuri del loro potere di comando sui loro lavoratori da ostentare una sfacciataggine e un’arroganza che possono trovare spiegazione solo nella consapevolezza che ormai potere politico, amministrativo e giudiziario sono docili strumenti al loro servizio e permettono a lor signori di fare i propri comodi, calpestando

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Marocco: la classe lavoratrice scende in campo

Il Marocco, a uno sguardo superficiale, appare come un paese stabile, risparmiato dalle turbolenze sociali dell’Egitto o della Tunisia. Si dimentica che anch’esso è stato investito dall’ondata di proteste universalmente nota come “primavera araba”. Nel 2011 centinaia di migliaia di marocchini erano scesi in strada per reclamare diritti. Tale straordinaria mobilitazione, certo meno radicale ed efficace di quella tunisina ed egiziana, è stata recuperata dal potere che ha fatto passare

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14 novembre: un bilancio politico

Venerdì 14 novembre si è svolta in tutta Italia una grande mobilitazione contro la precarietà e contro i nuovi provvedimenti legislativi. Da Napoli a Roma, da Bergamo a Palermo, la giornata è stata un microcosmo di manifestazioni, brevi occupazioni di istituzioni pubbliche, private o partitiche, spesso divise da autoreferenzialità e particolarismi ma unite nell’obbiettivo di contrastare la corsa alla precarietà. Su tutta la penisola, la gente si è mobilitata a

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