Anche se nessuno ne parla più, le proteste in Iran stanno continuando in diverse città (venerdì scorso a Shush, ieri lunedì a Khoramabad, Arak, Isfahan, Shiraz, Gorgan. Uno slogan indicativo di un movimento tutt’altro che sconfitto è quello che da “non abbiamo paura, siamo uniti!” è stato trasformato in: “abbiate paura, siamo uniti!”, nonostante la dura repressione (circa 4 mila arrestati, di cui almeno 10 già usciti cadaveri dalle prigioni).
Continua a leggereMese: Gennaio 2018
A PROPOSITO DEL DISASTRO DI PIOLTELLO
Il terribile disastro ferroviario di Pioltello (6,58 del 25 gennaio 2018, deragliamento del treno 10452 Cremona-Milano carico di pendolari, 3 morti e centinaia di feriti) è davvero emblematico rispetto alle contraddizioni di un sistema basato sul profitto. Da subito la pista seguita per individuare le cause si è concentrata sull’infrastruttura piuttosto che sul materiale rotabile: è stata avanzata l’ipotesi della rottura della rotaia, poi verificata in un punto di giunzione
Continua a leggereDopo Kobane, Afrin
Come da tempo aveva minacciato, Erdogan ha iniziato l’invasione di Afrin, una enclave curdo siriana, all’estremità nord del governatorato di Aleppo, sul confine turco-siriano. E’ una striscia di terra strategicamente decisiva per un eventuale territorio unificato e autonomo curdo in terra siriana, perché solo una striscia di terra la separano da Kobane e dalla Rojava, l’altro territorio curdo-siriano. Strategica anche perché un’altra striscia di terra, appartenente alla Turchia, la separa
Continua a leggereAl lavoro come in guerra: il nemico è in casa nostra
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo comunicato del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio: Ancora una volta, ieri a Milano, tre operai sono morti sul lavoro. Secondo le prime ricostruzioni sembra che i primi due lavoratori – Arrigo Barbieri, 57 anni, responsabile di produzione e Marco Santamaria, 42 anni, elettricista – appena scesi nel locale sotterraneo, profondo due metri, che contiene il forno in
Continua a leggereDall’Iran alla Tunisia, dal Sudan al Venezuela, esplode la protesta contro il carovita e i governi reazionari
Le manifestazione, la rivolta, sono spontanee, protagonisti sono i giovani e giovanissimi. Dell’Iran si è già scritto, poco filtra dalla pesante censura che il governo esercita con la complicità dei vari Google, Telegram ecc (a proposito di Internet “che rende liberi”), nell’intento di isolare la protesta e schiacciarla con gli arresti, la tortura, le esecuzioni sommarie, ma anche il silenzio e l’isolamento internazionale. Tuttavia le feroci dichiarazioni del governo confermano
Continua a leggereViva la lotta dei proletari iraniani contro il regime degli ayatollah!
In Iran le manifestazioni di protesta, iniziate giovedì 28 dicembre a Mashad, la seconda città del paese, si sono rapidamente estese a una sessantina di città, dando sfogo a una rabbia compressa da decenni e a un odio nei confronti del regime islamico finora tenuto nascosto da un sistema capillare di controllo e repressione. La scintilla che ha provocato l’esplosione è stato l’aumento dei prezzi di generi alimentari come le
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