Bertone braccio destro del Papa

MARCO POLITI

Un cardinale-teologo alla
segreteria di Stato. Il cambio il 15 settembre
Giro di poltrone: Ratzinger promuove l´arcivescovo di Genova

CITTA´ DEL VATICANO – Benedetto XVI ha finalmente
annunciato il cambio della guardia. È Tarcisio Bertone il Segretario di
Stato da lui scelto come braccio destro in un pontificato dagli obiettivi
ambiziosi: riformare la Curia, riavvicinarsi agli Ortodossi, normalizzare le
relazioni con la Cina
.
Si chiude così il balletto delle fughe di notizie, accompagnate da smentite
tanto appassionate quanto inutili. Il cardinale Bertone, ex segretario della
Congregazione per la Dottrina della fede e attuale arcivescovo di Genova, torna
al fianco del suo capitano. L´avvicendamento si svolge però in modo
pasticciato, perché sarà "in differita". Il Papa annuncia di avere
accettato le dimissioni di Sodano dalla Segreteria di Stato e dichiara che
Bertone gli subentrerà il 15 settembre. Stessa cosa per il Governatorato
della Città del Vaticano: lascia il cardinale Szoka e arriverà il 15 settembre
l´attuale ministro degli Esteri papale, monsignor Lajolo
. Una cosa mai
vista.


Con le lacrime agli occhi Bertone ha comunicato la sua nomina durante una riunione
al seminario di Genova. «Per me è una rivoluzione copernicana», ha detto. Ma è
stata, ha spiegato, «precisa volontà del Santo Padre di riavermi accanto a sé a
Roma per coadiuvare da vicino il sommo pontefice nell´esercizio della sua
suprema missione». Come Garibaldi, il cardinal Bertone si è detto «abituato
all´obbedienza», da salesiano e uomo di Chiesa. Il cardinal Sodano gli ha
mandato subito i «più fraterni auguri», ricordando i legami di amicizia e di
stima con il «mio futuro successore cardinale Bertone».
Entrambi, per una coincidenza della sorte, sono di origine piemontese. Il che
fa commentare al cardinale di Torino Poletto che «buon senso e prudenza, così
necessari per il ruolo di Segretario di Stato», sono evidentemente
caratteristiche «tipiche del Piemonte».
Benedetto XVI personalmente ha illustrato in una lettera alla diocesi di
Genova le motivazioni della sua scelta: la capacità di Bertone di «coniugare
attenzione pastorale e preparazione dottrinale» da un lato, la «reciproca
conoscenza e fiducia maturata negli anni di comune servizio presso la
Congregazione per la Dottrina della fede» dall´altro
. In un pontificato che
Ratzinger avverte lui stesso come di transizione, nel senso più complesso del
termine, il pontefice non vuole dunque sperimentare nuovi talenti ma puntare su
persone di assoluta e già provata fiducia.
Bertone gli è stato vicino in questioni delicate e spinose come il segreto
di Fatima o l´affare Milingo
(nuovamente "sparito", peraltro) e
nella redazione di documenti delicati come la Dominus Jesus o le regole
riguardanti gli scandali di pedofilia nelle diocesi. Bertone ha inoltre
un´ottima conoscenza dell´episcopato mondiale. Dunque è la persona che
Benedetto XVI ritiene più adatta per collaborare in operazioni difficili come
la riforma della Curia, l´incremento della collegialità, la riorganizzazione
dei processi per l´annullamento dei matrimoni, l´avvicinamento agli Ortodossi e
la ricerca di un compromesso per sistemare la questione delle nomine vescovili
in Cina
.
Avere scelto come nuovo Segretario di Stato un vescovo e un teologo, e non
un diplomatico, come in genere accade, significa che Ratzinger vuole mettere in
risalto il ruolo pastorale della Curia romana e non il suo aspetto di
"struttura di potere"
. Lo stesso impulso che spinse Paolo VI a
nominare Segretario di Stato dopo il concilio il cardinale di Lione Jean
Villot.
A Bertone il presidente Napolitano ha inviato un caloroso telegramma di
auguri, in cui si riafferma il «rapporto esemplare convivenza e di concordia»
tra Stato italiano e Chiesa cattolica nonché l´auspicio di un incontro presto
.
Si apre ora la questione della successione a Genova: tra i candidati sono il
cardinale Re, l´ordinario militare Bagnasco e mons. Piacenza, responsabile
vaticano dei Beni culturali.

Leave a Reply