Comune, tremila precari in bilico

italia, lavoro, precarietà

REPUBBLICA Sab. 1/4/2006   SANDRO DE RICCARDIS

Ieri mattina il corteo da piazza San Babila al Duomo dei
dipendenti di Palazzo Marino. Magri: sciopero pretestuoso

La denuncia dei sindacati. L’assessore: colpa della
Finanziaria

Impiegati di Palazzo Marino e
maestre di nidi e materne protestano insieme contro l’amministrazione

Fantasmi: «Sei un lavoratore invisibile, un numero
di matricola da spostare di qua e di là, da scaricare poi quando non servi
più». Formiche: «Invece di spendere o investire in un progetto, sei costretto a
tenerti i soldi. Dopo due mesi potresti essere senza un lavoro». Baby-sitter:
«Non più maestre, perché la tua classe cambia anche tre volte in un anno. Così
è impossibile concludere qualsiasi progetto».
Sono scesi in piazza in cinquecento, carichi di rabbia e fantasia, per
raccontare la loro vita di precari a mille euro al mese di stipendio pubblico, mentre
in oltre tremila scioperavano paralizzando l´attività di nidi, materne e uffici
comunali. Uno sciopero che l´assessore al Personale Carlo Magri definisce
«pretestuoso»: «Finché l´amministrazione aveva la possibilità di assumere, lo
ha fatto con migliaia di persone, soprattutto con le educatrici – spiega
l´assessore – . Purtroppo ora è la Finanziaria a stabilire certi vincoli.
Scioperare non serve a niente»
.

Educatrici, maestre d´asilo, impiegati di tutti i settori della macchina
comunale. Insieme per protestare «contro la precarizzazione del personale,
l´abbassamento della qualità, l´aumento delle liste d´attesa, la
privatizzazione delle strutture e le disfunzioni organizzative da tempo
presenti nei nidi e materne». Un frammento del mondo del precariato che in
Lombardia conta ormai quasi seicentomila persone, la metà soltanto a Milano
.
Cento educatrici hanno sfilato da piazza San Babila fino al Palazzo Marino,
dove si sono uniti al corteo di circa quattrocento precari del Comune in arrivo
da piazza Duomo. Due cortei per un´unica protesta: «In Comune e nel settore
Educazione ci sono gravi carenze di organico e un uso eccessivo di contratti a
tempo determinato
– denuncia Marzia Oggiano, segretario milanese della
Fp-Cgil – . In questi anni, il blocco delle assunzioni ha portato
all´estensione senza limiti del precariato. Noi chiediamo che ci sia una
stabilizzazione di questi lavoratori, senza i quali la macchina comunale
sarebbe paralizzata»
. La prospettiva – denunciano invece Cgil Cisl e Uil
– è che tremila precari di Palazzo Marino si ritrovino senza lavoro
. «Il
Comune – spiega Nicola De Vita, segretario della Fp-Cisl – prevede assunzioni
per meno di duecento persone, ma anche un calo dei rinnovi contrattuali per i
precari. Il risultato è un calo dei dipendenti, maggiori carichi di lavoro e
una peggiore qualità dei servizi»
.
I sindacati chiederanno nei prossimi giorni un incontro urgente con il Comune
per trovare «soluzioni adeguate ai problemi dei lavoratori». E sperano che
almeno nel settore pubblico l´impiego dei precari venga limitato. «In Lombardia
– spiega Amedeo Jacovella del Nidil, il sindacato delle Nuove identità di
lavoro della Cgil – gli enti locali sono le realtà che utilizzano di più i
contratti a termine. Non solo per i giovani: ormai la fascia più significativa
di precari va dai trenta ai quarant´anni»
.

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