Immigrati, il premier chiama Gheddafi/I rapporti tra Italia e Libia

Si è parlato anche dell´autostrada in Libia. Il Viminale:
permessi validi fino all´arrivo del rinnovo

Dal paese nordafricano parte
un traffico di migliaia di clandestini diretti verso l´Italia

ROMA – Immigrazione, al primo punto. Ma anche forniture
energetiche, risarcimenti e la questione dell´autostrada che tanto sta a cuore
a Tripoli e che dovrebbe unire l´Egitto alla Tunisia attraversando tutta la
Libia. Il premier Prodi ne ha parlato in una lunga conversazione con il leader
libico Muammar Gheddafi
. Un paio di giorni fa, il "pacchetto" dei
problemi è stato discusso a Palazzo Chigi in vista di «un consolidamento dei
rapporti tra i due paesi» che il presidente del Consiglio ha definito «una
delle priorità» della politica estera del governo. A cominciare dalle rotte dei
clandestini, che dalla Libia partono alla volta delle nostre coste
.

La politica dell´immigrazione dell´Unione ha da ieri un nuovo tassello: una
direttiva del Viminale consente agli immigrati di essere ritenuti regolari a
tutti gli effetti anche in attesa del permesso di soggiorno
. Le nuove norme
sono state spiegate dal ministro dell´Interno, Amato. È un modo, ha detto, per
evitare che gli immigrati restino «nudi al vento» nel lasso di tempo che
trascorre tra la scadenza del permesso di soggiorno e l´arrivo del rinnovo. In
pratica, si tratta di prevede una proroga del vecchio fino all´arrivo del nuovo
garantendo i diritti che ora venivano sospesi. La circolare vale anche per gli
immigrati in vacanza e prevede quindi che lo straniero anche con il permesso
scaduto ma con la richiesta di rinnovo presentata, possa lasciare l´Italia e
farvi rientro.
Soddisfatte le associazioni. Apprezzamento dell´Arci: «La direttiva
cambierà in meglio la vita di migliaia di persone». Ancora polemiche sulla
cittadinanza-breve e sul superamento della Bossi-Fini. Nel mirino del
centrodestra c´è il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero
.
Galan, il "governatore" del Veneto, chiede a Prodi di «liberare
l´Italia da Ferrero». Lui, il ministro, replica: «Galan dimentica Marcinelle e
i nostri drammi di migranti».

 


CORRIERE Mer. 9/8/2006  

I rapporti tra Italia e
Libia

Colloquio telefonico tra Prodi e Gheddafi
«Lavoriamo insieme»

ROMA — Il presidente del Consiglio, Romano Prodi,
ha avuto domenica sera un lungo colloquio telefonico con il leader libico
Moammar Gheddafi. Nel corso della telefonata Prodi e Gheddafi si sono trovati
d’accordo, sottolineano ambienti di Palazzo Chigi, sulla necessità di lavorare
per «risolvere i problemi relativi all’accordo italo-libico e per consolidare
l’amicizia tra i due Paesi».
Secondo quanto riferisce in dettaglio anche l’agenzia di stampa libica Jana,
«Prodi ha informato Gheddafi che il governo italiano sta cercando di adottare
misure concrete per completare l’esecuzione dei punti ancora non realizzati di
tale dichiarazione
, per gettarsi alle spalle il passato e aprire una pagina
nuova nelle relazioni tra i due Paesi. «Prodi — si legge ancora — ha
sottolineato che la promozione delle relazioni tra l’Italia e la Libia
costituisce una delle priorità del suo governo. Il colloquio telefonico —
conclude la Jana — ha rappresentato anche un’occasione per discutere di molti
temi internazionali di comune interesse».
Tra gli impegni presi dal governo italiano, con Berlusconi a Palazzo Chigi,
il più importante è quello riguardante la costruzione di un’autostrada di 1.700
chilometri che, seguendo il tracciato della via Balbia, dovrebbe unire l’Egitto
alla Tunisia attraversando tutta la Libia. Il costo stimato per difetto per la
costruzione è di tre miliardi di euro
.

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