Comunicato CUB trasporti: PER GOVERNARE UN PAESE A LORO BASTA il 20% A NOI PER SCIOPERARE SERVE il 51%

Ripubblichiamo il comunicato stampa della CUB Trasporti che accanto alla denuncia delle manovre finalizzate a alla restrizione del diritto di sciopero da parte del governo, nella persona del ministro dei Trasporti Delrio, mette in evidenza la piena connivenza degli apparati del sindacalismo confederale. DIRITTO DI SCIOPERO: PER GOVERNARE UN PAESE A LORO BASTA il 20% A NOI PER SCIOPERARE SERVE il 51% SIGNORE (CUB TRASPORTI): IL MINISTRO DELRIO ATTACCA IL

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Una nuova strage delle frontiere chiuse

Quella che si è consumata nei giorni scorsi viene considerata la peggiore strage di migranti. La peggiore fra tante, che si susseguono ininterrotte con ritmo quasi quotidiano. E’ ancora difficile quantificare il numero dei morti, ma è certo che anche questa volta siamo nell’ordine delle centinaia. Ciò che sono invece ben chiare sono le cause di questa ennesima tragedia: è la chiusura delle frontiere europee all’immigrazione che costringe i migranti

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Verso una rete internazionale di classe?

Una coalizione-movimento-rete anticapitalista, Blockupy, sta prendendo forma ed organizzandosi nel cuore stesso dell’imperialismo europeo. “Basta con la precarietà! È ora di agire. L’austerità è la nostra crisi. Tagli della spesa pubblica, bassi salari, e insicurezza occupazionale sono le cause del nostro stare male quotidiano. L’incertezza del futuro e la paura di decadimento sociale caratterizzano la nostra vita e il nostro lavoro. Proprio il regime Hartz IV che ha spinto ampie

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Elezioni israeliane: nulla di fatto?

Dopo il precedente articolo sulle elezioni israeliane, pubblichiamo un bilancio dei risultati. Sono state elezioni combattute all’ultimo voto, la durezza dello scontro si vede dal tasso di partecipazione al voto (71,8%), la più alta dal 1999, cinque punti in più rispetto al 2013. In particolare la partecipazione degli arabi al voto è passata dal 56,5% del 2013 al 70,1% (provocando uno sprezzante commento da parte di Netanyahu “stanno andando a

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Firmato il Jobs Act: al via un salto di qualità nello sfruttamento

Con la firma di ieri da parte del Presidente della Repubblica e la prossima pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, saranno a giorni in vigore i decreti attuativi del Jobs Act approvati dal Consiglio dei Ministri del 20 febbraio. E’ una riforma devastante per i diritti dei lavoratori, che di fatto cancella il contratto a tempo indeterminato sostituendo il reintegro con l’indennizzo economico e ridimensiona pesantemente gli ammortizzatori sociali. Con l’introduzione del

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Tsipras e Varoufakis calano le brache. Ora per i proletari greci si apre una nuova sfida: la lotta per il potere

L’esito della trattativa tra il governo greco e l’Eurogruppo si è per il momento conclusa con l’approvazione del piano di risanamento presentato dal governo greco da parte degli strozzini dell’Unione europea e del Fondo Monetario internazionale. Della vicenda si sono occupati, con abbondanza di particolari, tutti i mezzi di comunicazione di massa. Tutti i commenti hanno sottolineato il clamoroso voltafaccia del governo greco che si è sostanzialmente piegato ai creditori.

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CARBONE ED ENERGIA PROLETARIA

Bacino minerario slesiano, Sud della Polonia. Il 7 gennaio 2000 minatori hanno rifiutato di scendere sottoterra, nella miniera di Brzeszcze. È una delle 14 miniere della Kompania Weglowa, il maggior gruppo minerario europeo, in grado sfornare fino a 34 milioni di tonnellate di carbone, grazie al sudore dei suoi 64 000 minatori. Protestano contro la preannunciata chiusura di 4 miniere del gruppo, quelle di Brzeszcze, Bytom, Ruda Śląska e Gliwice,

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Che sta succedendo in Egitto?

Lotte operaie per il salario, manifestazioni di piazza in commemorazione degli avvenimenti che portarono alla caduta di Mubarak, scontri violenti in Sinai fra esercito e polizia da una parte e un gruppo islamico pro ISIS, il massacro nello stadio hanno riempito le cronache sull’Egitto. Nel quadro di una repressione sistematica e sanguinosa, il regime militare di Al Sisi cerca di consolidare la presa interna e di ricucire alleanze con le

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Grecia: un nuovo governo per una nuova politica di mercato

Come in gran parte previsto, e come molti, non solo a sinistra, speravano, le elezioni greche sono state vinte dalla coalizione Syriza. Una vittoria elettorale frutto di una stagione di lotte durissime con le quali i lavoratori ellenici hanno tentato di resistere al brusco peggioramento delle proprie condizioni di vita, una reazione alla manovra con cui la borghesia nazionale ed europea hanno riversato su di loro il costo della crisi

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Tensioni in Grecia in vista delle elezioni

Il terzo voto andato a vuoto il 29 dicembre per l’elezione del Presidente della Repubblica, ha comportato inevitabilmente lo scioglimento del Parlamento di Atene e nuove elezioni politiche, che sono state fissate al 25 gennaio. Sconfitta politica, quindi, del premier Antonis Samaras (Nea Dimokratia, centro destra). Samaras riteneva di poter imporre un proprio candidato in sostituzione di Karolos Papoulias, comunque a fine mandato, presentando eventuali nuove elezioni politiche come un

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