Pagine Marxiste n. 51 (giugno 2022)

SOMMARIO: 1 Editoriale: Guerra alla guerra contro il riarmo europeo 5 Punti di forza e debolezze dell’imperialismo russo 10 L’Ucraina degli oligarchi e la guerra 16 L’imperialismo italiano nella corsa al riarmo e nella guerra in Ucraina 20 Le alternative esplosive al gas russo 23 Un secolo di rapporti tra Italia e Russia 24 Guerra e fame capitalistiche 27 PROFUGHI e MIGRANTI in Italia ed Europa, con la guerra nel

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PROFUGHI e MIGRANTI in Italia ed Europa, con la guerra nel cortile di casa

La marea dei profughi ucraini Dall’Ucraina sono arrivati in Europa quasi 5 milioni di profughi, in Italia 110 mila. (nota 1) Per capire l’entità del fenomeno basti pensare che per le guerre balcaniche (dal 1991 in poi) in Europa ne sono arrivati circa 1 milione; per la guerra in Kossovo (1999) 700mila (molti poi rientrati); per la guerra in Siria (2011-16) 900mila. I profughi ucraini si sono riversati in paesi

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UNA CRISI DOPO L’ALTRA, STESSE RADICI

La diffusione a livello planetario del sistema sociale capitalistico unita alla sempre crescente velocità delle comunicazioni, degli scambi commerciali e delle transazioni finanziarie, rende profondamente interconnesse e integrate tutte le regioni del mondo. Il che significa che qualsiasi crisi – sanitaria, economica, sociale, ambientale, militare – anche periferica, si ripercuote, amplificandosi, ovunque. È quanto sta accadendo, dopo la pandemia Covid-19, anche per la guerra in Ucraina. Oltre la distruzione di

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Le alternative esplosive al gas russo

Lo scontro fra paesi europei sulle sanzioni è legato al peso che i rifornimenti russi di combustibili fossili (gas, petrolio, carbone) hanno per i singoli paesi. In Italia è molto alto e pone problemi economici e politici non indifferenti, che si traducono in prese di posizione e iniziative che uniscono, in proporzioni variabili, propaganda e pragmatismo. Certi che qualsiasi esito lo pagheremo noi lavoratori, questa non è partita da lasciare

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Le sanzioni, l’atlantismo e l’ipocrisia del capitalismo italiano e dei suoi politici

Dall’inizio della guerra in Ucraina i partiti italiani si compongono e si scontrano sul tema delle sanzioni alla Russia e del taglio alla dipendenza dal gas russo. La “fedeltà atlantica” si misura sia da questo che dalla disponibilità a fornire armi all’Ucraina. Ambiguo comprendere se questo coincida o meno con la fedeltà all’Europa, viste le divisioni che su questo tema la spaccano letteralmente a tutto vantaggio degli Usa in questo

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Un primo maggio più che mai internazionalista contro le guerre del capitale

La guerra tra NATO e Russia in Ucraina, sulla pelle e la vita dei lavoratori ucraini (e russi), sta sempre più intensificandosi e incancrenendosi per effetto della volontà dell’amministrazione Biden di logorare la Russia e spezzare i legami tra Russia e Unione europea. Bisogna prenderne atto. E dare vita al massimo sforzo per denunciare questo corso delle cose dagli sviluppi imprevedibili, mettendo in luce che una sola forza può fermarlo:

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Putin, la destra russa e la destra europea

Putin ha motivato l’invasione dell’Ucraina con la necessità di “denazificare” l’Ucraina. In realtà il suo governo è probabilmente il maggior sostenitore di organizzazioni di destra parafasciste o naziste, che in un modo o nell’altro appoggiano la prospettiva imperialista di un blocco eurasiatico alternativo all’attuale blocco atlantico. Dato che anche in Italia, soprattutto fra i nostalgici dell’Urss, ci sono coloro che accreditano le tesi della denazificazione, riteniamo utile smascherarla, in quanto

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Gli affari e la guerra

Mentre quotidianamente, ancora increduli, assistiamo quasi in diretta alle tragedie vissute dalla popolazione nella guerra d’Ucraina, e ci sentiamo scossi dallo strazio delle vittime che spesso non hanno ancora potuto avere sepoltura, dalle città e villaggi ridotti in macerie, dagli ormai 11 milioni di persone in fuga, dai 6 milioni che non dispongono più di acqua potabile, continua il commercio degli armamenti, su scala planetaria. Ricordiamo tutti la recente frase

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DI NUOVO IRAQ PER L’IMPERIALISMO ITALIANO

Scrivevamo in un precedente articolo che la guerra in Ucraina consente al governo italiano di sdoganare l’aumento della spesa militare al servizio della propria proiezione internazionale, nei numerosi teatri di guerra in cui è impegnato con le 40 missioni “di pace” approvate nell’agosto 2021 Una di queste è in IRAQ, da cui l’Italia non è mai partita e in cui è presente come membro della missione internazionale Inherent Resolve, ma

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ARMI ITALIANE all’Ucraina e armi italiane alla Russia

Della serie non sappia la mano sinistra che detta la politica estera quello che fa la mano destra che vende armi Il 18 marzo la Camera ha approvato l’invio di armi all’Ucraina con un decreto secretato (nota 1). Queste forniture ovviamente hanno attratto molto l’attenzione. Sono invece opportunamente (per i venditori di armi) entrate nel dimenticatoio le passate forniture di armi italiane alla Russia. Le truppe che hanno aggredito l’Ucraina

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