In attesa dell’accertamento delle responsabilità individuali, riceviamo da un compagno ferroviere questa lucida denuncia del ruolo avuto nella dinamica dell’incidente dalla separazione tra infrastruttura e trasporto – un fatto economico, la scelta di fare delle ferrovie un business capitalistico per la produzione di profitto.
Già all’alba del 6 febbraio, mentre correva la notizia del disastro di Livraga AV (treno 9595, ore 5,35 del 6 febbraio 2020), s’intuiva che qualcosa di grave avesse riguardato l’infrastruttura; un treno per poter raggiungere i 300 km/h necessita a bordo delle più sofisticate e vincolanti informazioni a garanzia del corretto tracciato, che non arrivano dai segnali …
La storia dell’Ilva, in quanto importante capitolo della storia della siderurgia, è specchio di quella dell’industria italiana.
Nasce ufficialmente nel 1905, dalla fusione delle attività siderurgiche del gruppo Elba (Portoferraio), di parti della Terni, della Ligure Metallurgica e della famiglia romana Bondi (Piombino), allo scopo di sfruttare le agevolazioni di una legge per il “risorgimento economico di Napoli”. Nasce all’ombra del protezionismo e grazie a sgravi fiscali di vario tipo che avrebbero dovuto portare alla creazione di un grande impianto a ciclo integrato a Bagnoli. La cosa non stupisce dal momento che lo Stato italiano, interessato allo sviluppo delle ferrovie e …
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo comunicato del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio:
Ancora una volta, ieri a Milano, tre operai sono morti sul lavoro.
Secondo le prime ricostruzioni sembra che i primi due lavoratori – Arrigo Barbieri, 57 anni, responsabile di produzione e Marco Santamaria, 42 anni, elettricista – appena scesi nel locale sotterraneo, profondo due metri, che contiene il forno in cui si scalda l’acciaio; abbiano perso subito i sensi a causa dell’aria satura di gas. Un altro operaio – Giuseppe Barbieri, fratello di Arrigo – resosi conto del pericolo, ha chiamato aiuto …
Quaranta minatori morti nella miniera di Zamestan Yurt, nel nord dell’Iran, per un’esplosione di gas. Un’altra tragedia annunciata, dopo che gli stessi minatori avevano denunciato le pessime condizioni, l’insufficiente manutenzione e ventilazione, ma erano stati cacciati via dalla polizia a manganellate. Altri 40 omicidi ad opera del capitale, che in questo caso è si impersona nei militari del Basij, un’arma delle forze armate iraniane.
Come si può vedere nei filmati che riportiamo, i minatori hanno riservato al presidente della repubblica islamica Rohani l’accoglienza che si merita, esprimendo tutta la loro rabbia per i compagni morti per responsabilità dei padroni militari e …
In nome del profitto il capitale uccide ogni giorno in Italia più di tre lavoratori
Vogliamo ricordare le vittime morte in Italia per il profitto del padronato per chiamare tutti i lavoratori, immigrati o italiani a reagire uniti contro queste tragedie con una parole d’ordine comuni:
Riduzione generalizzata dell’orario di lavoro
garanzia del salario
abolizione del Jobs Act e di tutte le leggi precarizzanti
Nell’ultima settimana di novembre 2016:
il 24, è morto, dopo giorni di agonia, Danilo Poggioli, aveva solo 22 anni, schiacciato da una pressa a rulli nell’azienda cartaria Italmicro.
25 novembre 2016, 4 morti in un giorno da Nord a Sud: in Valsugana, provincia …
Dubai, uno dei sette Emirati Arabi Uniti (EAU) situati nel Golfo Persico (nota 1). Una monarchia assoluta araba di fede islamica, a maggioranza sunnita (85%), che vive in gran parte di rendita petrolifera; la sua popolazione è costituita, con il tasso migratorio netto più alto del mondo per circa l’85% da immigrati, che sono anche il 99% della sua forza lavoro. Un milione e duecentomila di loro lavora nell’edilizia.
La rendita petrolifera ha consentito alla classe dominante degli Emirati, come pure a quella delle altre monarchie del Golfo, di sperperare in misura inaudita per il lusso personale e per attestare la …
Come una grande calamita i ricchi paesi del Golfo attirano forza lavoro soprattutto dal Sud Est asiatico. Emigrano per sfuggire alla miseria del loro paese … e si ritrovano in condizioni ancora più inumane.
Sono circa 1,2 milioni i lavoratori emigrati in Qatar per lavorare in progetti del valore di circa €184,5 MD. Il 22% di loro sono indiani, altrettanti i pachistani. Circa il 16% nepalesi, 13% iraniani, 11% filippini, 8% egiziani e altrettanti da Sri Lanka.
Negli Emirati, ad Abu Dhabi sull’isola di Saadiyat, è in costruzione un campus della New York University; vari centri culturali, strutture sportive, enormi musei, “filiali” …
Miniera di carbone di Soma, provincia di Manisa in Turchia occidentale, a 250 km dalla capitale Istanbul. A 420 metri sottoterra, e a 4 km dall’uscita ci sono 787 minatori. È il cambio dei turni, verso mezzogiorno di martedì 13 maggio. Un difetto nel circuito elettrico provoca lo scoppio di un trasformatore, segue un incendio, l’esplosione causa un blackout, gli ascensori non funzionano più e bloccano i lavoratori in un inferno in cui 205 minatori perdono la vita, 80 i feriti; si parla già del più grave disastro minerario della Turchia, e si teme che il numero delle vittime si …
La valanga che venerdì sul versante nepalese dell’Everest ha travolto un gruppo di sherpa uccidendone almeno 13 non è semplicemente un evento naturale. E’, come fa notare il famoso alpinista Reinhold Messner, “un incidente sul lavoro”: gli sherpa stavano preparando le piste per gli alpinisti che con la stagione estiva arrivano sempre più numerosi.
Quello degli sherpa è un mestiere molto rischioso ma relativamente ben pagato: come dice l’alpinista e giornalista Alan Arnette, se in Nepal il reddito annuo pro-capite è di 500$ annui, il guadagno annuale di uno sherpa può superare i 5000. Mentre più in basso operano gli uomini …