MORICONI, Umberto

(Ancona, 1878 – Avellino, 1969), macchinista delle Ferrovie

 

Membro dello SFI di Avellino, organizzò gli scioperi ferroviari in Irpinia assieme ai socialisti Carmine Guacci (schedato come anarchico), Saverio Possemato (poi comunista) e Gennaro Maffei; lo sciopero bloccò tutta l’Italia ad eccezione della Campania; Avellino fu “l’eccezione dell’eccezione”, lo sciopero ebbe successo, vi furono oltre 30 scioperanti e alcuni arresti tra cui Guacci. Meniconi fu delegato al congresso nazionale SFI (Bologna, luglio 1921). Nominato membro della Commissione Esaminatrice, insediata a Bari, per l’avanzamento di grado degli aspiranti ferrovieri, rifiutò l’incarico, in concomitanza con lo sciopero legalitario (agosto 1922). Licenziato in base al Decreto Torre nel giugno 1923 (scarso rendimento), venne sorvegliato in quanto fiduciario del PSI per la provincia di Avellino (tenne corrispondenza con l’on. De Nobili, Nenni e con il vice segretario del partito Enrico Mastrocelli).

Allontanatosi dalla politica attiva, nel 1931 divenne informatore della POLPOL fascista.

Nel dopoguerra fino agli anni Sessanta scrisse vari articoli per «Economia Irpina», rivista della Camera di Commercio.

 

FONTI: www.altavillahistorica.it/vita-civile/grandi-eventi/lotte-operaie-e-movimento-sindacale/207-garofalo-mario-alle-origini-del-socialismo-in-irpinia-ferdinando-cianciulli-estratto-in-irpinia-ferdinando-cianciulli; M. Canali, Le spie del regime, Il Mulino 2004.

 

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