Gas, l'asse Russia-Algeria spiazza l'Ue

Gabriele Dossena

Accordo Gazprom-Sonatrach. I timori di Prodi e Bersani:
l’Europa risponda

Dalle parole ai fatti. La Santa alleanza
russo-maghrebina nel gas ha preso corpo. Con il memorandum d’intesa siglato
ieri a Mosca tra il colosso russo Gazprom e l’algerina Sonatrach il rischio di
un duopolio nelle forniture di gas è diventato realtà: il primo e il quinto
produttore mondiale di gas potranno gestire un potere contrattuale smisurato. E
a farne le spese, oltre all’intera Europa, potrebbe essere soprattutto
l’Italia, che già oggi si approvvigiona proprio da Russia e Algeria per
soddisfare il 70% del proprio fabbisogno di questa preziosa materia prima
.

Secondo l’agenzia di stampa Interfax, che ha diffuso il comunicato del
ministero dell’Energia russo, il documento firmato dai vertici delle due
società, considera la possibilità di uno scambio di partecipazioni
nell’individuazione di giacimenti e nella produzione di gas, la creazione di
joint stock company, la partecipazione in aste, lo scambio di informazioni su
nuovi progetti, l’ottimizzazione delle forniture, oltre ad attività di ricerca,
formazione e aggiornamento professionale. Il memorandum prevede poi la
creazione di un comitato di coordinamento e di gruppi di lavoro congiunto. E’
stato anche deciso di aprire una rappresentanza Gazprom in Algeria
.
L’intesa di ieri conclude una serie di missioni tra Mosca e il Paese
nordafricano, guidate dal presidente Vladimir Putin sempre accompagnato dal
numero uno di Gazprom Alexey Miller, con il presidente e direttore generale
dell’algerina Sonatrach Mohammed Meziane.
«È nata l’Opec del gas, nessuna sorpresa: lo temevamo, adesso è accaduto»,
è stato il commento amaro di Paolo Scaroni, amministratore delegato
dell’Eni, che già lo scorso dicembre aveva lanciato l’allarme sui rischi della
possibile nascita di un cartello in grado di determinare prezzi e offerta del
gas. L’Eni tra l’altro è ancora in attesa di ridefinire proprio con Gazprom
l’accordo di collaborazione siglato un anno fa, ma stoppato improvvisamente lo
scorso ottobre. Mentre Gazprom oggi si pone contemporaneamente come alleato
dell’Eni nella definizione di nuovi programmi, ma anche come concorrente sul
suo stesso territorio
.
Per il presidente del Consiglio Romano Prodi, «questa è la dimostrazione di
quanto sia urgente raggiungere l’indipendenza energetica e lavorare per
elaborare una politica unica europea nel settore». Anche il ministro dello
Sviluppo Pierluigi Bersani, che ieri ha firmato i decreti per affrontare
l’emergenza gas il prossimo inverno, ha preannunciato la richiesta di
un’iniziativa da parte della commissione Ue. Per Daniele Capezzone, presidente
della Commissione Attività produttive della Camera, l’intesa tra Gazprom e
Sonatrach è «un evento sciagurato» che rischia di «strangolare l’Italia, che è
sempre più soggetta a una vera e propria dittatura del gas».

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