USA: continua lo sciopero nei fast-food

Negli Stati Uniti prosegue lo sciopero dei lavoratori dei fast-food. Il loro obiettivo resta l’innalzamento della paga oraria minima da 7,25 a 15 dollari. Nella lotta, gli scioperanti picchettano gli ingressi dei fast-food, impedendo l’accesso a clienti e crumiri. Nella giornata di martedì 2 settembre circa 500 di loro sono stati arrestati in 3 dozzine di città statunitensi. Oltre alle paghe miserrime, molti lavoratori denunciano ammanchi negli stipendi e l’ostruzionismo

Continua a leggere

La tregua armata fra Israele e Hamas

La decisione del governo israeliano, comunicata il 29 agosto, di impadronirsi di 990 acri di terra palestinese a Gvaot, presso Betlemme, in West Bank conferma il target ultimo dell’aggressione israeliana a Gaza non è Gaza, ma la Cisgiordania. Il rapimento e l’uccisione dei tre studenti israeliani diventa per il ministro dell’economia Naftali Bennett la giustificazione dell’esproprio. Gvaot era stata occupata come presidio militare nel 1984, poi assegnata a 16 famiglie

Continua a leggere

Lybia bombardata, campo di battaglia per gli appetiti delle borghesie arabe

Gli Emirati Arabi Uniti (UAE) hanno bombardato le milizie islamiche in Libia, col supporto logistico dell’Egitto. Lo afferma il Pentagono. Gli interessati smentiscono. Per i commentatori specializzati i raid non sono stati altro che un episodio del lungo e meticoloso braccio di ferro che stanno conducendo Qatar da una parte, Emirati e Sauditi dall’altra. Con il tacito appoggio della Turchia l’uno, il fattivo appoggio dell’Egitto gli altri. Il caos libico

Continua a leggere

L’Italia in Kurdistan: finché c’è guerra c’è speranza

Dopo l’approvazione delle commissioni parlamentari Esteri e Difesa di Camera e Senato, l’Italia si appresta a fornire armi alle forze armate del Kurdistan iracheno. Come faceva notare il ministro della Difesa Roberta Pinotti, “non era necessario un voto ma il governo ha voluto comunque questo passaggio parlamentare”: le scelte politiche le fanno i governi, al più i parlamenti ratificano. Le forniture belliche saranno uno strumento per contenere l’avanzata dell’IS, per

Continua a leggere

Rivolta sociale a Ferguson

Il 9 agosto la polizia uccide a Ferguson (una cittadina di circa 20.000 abitanti situata nella cintura operaia di St. Louis, nel Missouri) un giovane studente afroamericano disarmato, Michael Brown. Già dalle prime notizie trapelate la versione dei fatti fornita dalla polizia si rivela lacunosa. La polizia sostiene, infatti, che il ragazzo, fermato da degli agenti, avesse assalito uno dei poliziotti, ma diversi testimoni affermano che la realtà era diversa

Continua a leggere

Crisi irachena: quando lo zoppo dà dello sciancato allo storpio

Gli Usa stanno bombardando in Iraq il “diavolo” di turno, l’ISIS, per difendere i cristiani cacciati dalle loro case e gli Yazidi che muoiono sulle montagne. Nessuno si era mosso per i 500 mila iracheni, in maggioranza curdi e turkmeni che in giugno erano fuggiti da Mosul, conquistata sempre dall’ISIS. Un anno fa parecchi repubblicani Usa intimavano “Obama armi gli islamici (di Siria) contro il diavolo Assad”, precisando “qualsiasi tipo

Continua a leggere

Scenari di politica estera americana fra Ucraina e Medio Oriente

Fra febbraio e giugno di quest’anno Stratfor, cioè lo Strategic Forecasting Inc., servizio privato di intelligence statunitense, spesso utilizzato da ambienti CIA o Pentagono per indirizzare le scelte della Casa Bianca, ha pubblicato una serie di articoli che, prendendo spunto dall’Ucraina, cercano di definire le nuove linee guida dell’imperialismo americano in particolare nei confronti della Russia. Rispetto agli articoli pubblicati nella primavera 2013 si conferma che gli Usa non sono

Continua a leggere

Il risultato non voluto della crisi irachena

Per l’ennesima volta si combatte in Iraq e le cancellerie occidentali sono in tensione, non per i morti o i profughi, ma perché il conflitto è pericolosamente vicino alle raffinerie di Irbil e Baiji e rischia di mettere in discussione i rifornimenti, le concessioni di sfruttamento, gli accordi siglati. Anche se l’Iraq ha minore importanza rispetto al passato come produttore e anche se i pozzi più importanti si trovano a

Continua a leggere

Ukraina: I minatori del Krivbass in piazza: un segnale di speranza

Ripubblichiamo un articolo del gruppo ucraino “Opposizione di sinistra”, tradotto dal sito mps-ti.ch. Krivbass – Nel centro industriale di Krivoy Rog, nell’Ucraina sud-orientale, i minatori scendono in piazza con energia per ottenere aumenti salariali e propongono di organizzare una loro autodifesa contro le milizie degli oligarchi e degli sciovinisti filorussi. L’11 maggio i minatori di Krivoy Rog (nella regione industriale di Dnepropetrovsk, cioè il “Krivbass”) sono scesi in strada chiedendo

Continua a leggere

Ucraina: esito scontato alle presidenziali, futuro incerto.

In questo weekend elettorale per eccellenza (elezioni europee, presidenziali in Ucraina (25 maggio) e Egitto (26 e 27 magio), due elementi accomuna Ucraina ed Egitto: l’esito scontato (Al Sissi per l’Egitto, il re del cioccolato Poroshenko per l’Ucraina) e la probabile bassa affluenza alle urne. Un ipocrita rito democraticistico queste elezioni, che semplicemente devono legittimare lo status quo dei rapporti di potere. Gli exit poll a lui più favorevoli accreditano

Continua a leggere