Lo scontro fra paesi europei sulle sanzioni è legato al peso che i rifornimenti russi di combustibili fossili (gas, petrolio, carbone) hanno per i singoli paesi. In Italia è molto alto e pone problemi economici e politici non indifferenti, che si traducono in prese di posizione e iniziative che uniscono, in proporzioni variabili, propaganda e pragmatismo. Certi che qualsiasi esito lo pagheremo noi lavoratori, questa non è partita da lasciare agli “esperti”.
La dipendenza energetica italiana dall’estero
Valutare quanto alta è questa dipendenza è complesso perché non c’è una fonte univoca dei dati. In particolare l’energia da fonti rinnovabili è valutata con …
Dall’inizio della guerra in Ucraina i partiti italiani si compongono e si scontrano sul tema delle sanzioni alla Russia e del taglio alla dipendenza dal gas russo. La “fedeltà atlantica” si misura sia da questo che dalla disponibilità a fornire armi all’Ucraina. Ambiguo comprendere se questo coincida o meno con la fedeltà all’Europa, viste le divisioni che su questo tema la spaccano letteralmente a tutto vantaggio degli Usa in questo momento. Draghi fra i leader europei è uno dei più allineati col bellicismo statunitense, ma deve fare i conti con una crescente opposizione politica fra le file del suo governo …
L’infelice uscita di Draghi nel presentare il DEF esprime tutta la sua sensibilità da banchiere abituato a gestire milioni di euro e convinto che se un lavoratore aspira alla pace è solo perché è preoccupato del prezzo della benzina o dell’elettricità, questioni banali che non hanno mai preoccupato la gente come lui.
Lui e Mattarella, come del resto il grosso del PD, dove l’anima ex democristiana ormai prevale nettamente, si sono prontamente allineati alla posizione ultrabellicista della Nato, col plauso ovviamente dei renziani, da sempre i più filostatunitensi dello schieramento.
Per ora l’aumento delle spese militari fino al 2% del PIL non …
Segnaliamo l’interessante articolo del Comitato 23 settembre
Sì, la guerra che si sta scatenando in Ucraina ci riguarda da vicinissimo.
185.000 donne provenienti da quel paese si prendono cura, qui in Italia, e molte altre nel mondo, delle nostre famiglie, dei nostri anziani, dei nostri bambini.
Ad esse è stata dichiarata, molti anni fa, una guerra senza quartiere: o emigrate, lasciate le vostre case e i vostri cari, o per voi e per loro non ci sarà un futuro decente. Una vita di fatica e sofferenza ne è seguita per molte di esse. Le invisibili. Hanno tenuto duro sperando in un futuro migliore, …
La Missione 3 (M3) riguarda le ”Infrastrutture per una mobilità sostenibile”. Le vengono assegnati 31,46 miliardi. È suddivisa in due componenti (nota 1)
Questi fondi sono affidati al MIMS, il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili retto da Enrico Giovannini. Il MISM in realtà dispone per il PNRR di 61,4 miliardi. Gestisce infatti non solo i fondi delle M3, ma anche una parte dei fondi della M2 (rivoluzione verde e transizione ecologica), perché per esempio per rendere i porti “verdi” si deve sostituire il carbone con l’elettricità. Il MISM gestisce anche parte dei fondi della M5 (inclusione e coesione), perché …
Premessa . Questo articolo è il primo di una serie e non presume di dire tutto, ma solo di dare un inquadramento generale ad articoli che seguiranno. Molte delle informazioni, soprattutto le cifre, sono nelle note per rendere più scorrevole il ragionamento.
Il primo dato interessante del PNRR è l’elasticità della cifre a disposizione, sia quella complessiva che quelle al dettaglio. Ad aprile 2021 Draghi parlò di un PNRR di 248 miliardi, ad agosto la cifra totale era cambiata: 235,1 miliardi.
Come è noto PN sta per Piano Nazionale e RR fa riferimento al Recovery and Resilience Facility europeo (da adesso …
La rielezione di Mattarella e la conseguente conferma del governo Draghi è stata applaudita dal capitale grande e piccolo, a conferma della perdita di peso del parlamentarismo e dei partiti, a fronte dell’incombente bisogno di ottenere e spartirsi i 235 miliardi del PNRR. Il tutto spettacolarizzata dai media italiani e stranieri.
Certo l’Italia non è una Repubblica Presidenziale e il ruolo del Presidente è costituzionalmente circoscritto: è garante della Costituzione e una sorta di mediatore fra i poteri dello stato (Governo, Magistratura e Parlamento). Formalmente è capo delle Forze Armate. Ma ciò che prevede la Costituzione si può forzare.
Dopo la caduta …
Dopo tanti tentennamenti, e dopo ben sette anni (!!!) CGIL e UIL hanno proclamato lo sciopero generale.
Motivo dello sciopero: il mancato “contentino” da parte di Draghi dello sgravio Irpef, per un anno, sui redditi sopra i 75 mila euro. Per il resto, tutto si sarebbe accettato!!! Dalle pensioni, al fisco, alla presa in giro sulle delocalizzazioni.
Obbiettivo di CGIL e UIL: “essere ascoltati” dal governo e riammessi al tavolo della “concertazione”; dove da “concertare” c’è ben poco, se non i costi che i lavoratori sono chiamati a pagare sull’altare della “Ripresa”: più inflazione, che decurta i salari, già calati del 2,9% …
Hanno di recente fatto scalpore le opinioni degli italiani raccolte dal Rapporto Censis 2021. Il Rapporto inizia affermando che stiamo scivolando verso una società irrazionale. Per i talk show, che per lo più hanno utilizzato solo quella prima pagina, una manna, per ammannirci una sociologia da strapazzo.
Colpisce l’elenco delle “prove” fornite, in base alle quali si afferma che la società italiana attuale è pervasa da irrazionalità.
Tralasciamo la facile ironia su quel 5,8% di italiani che crede che la terra sia piatta o sul 10% che è convinto che l’uomo non è mai sbarcato sulla luna. Dopotutto, secondo il Censimento Istat …
1. A differenza della vulgata di stato e dell’anti-fascismo democratico (o di stato), la protesta di sabato 9 a Roma ha due aspetti che non coincidono: l’attacco neo-fascista alla sede della Cgil, la grossa folla dei manifestanti.
Che l’attacco fosse preordinato, è ovvio. Sia stato preordinato solo da Forza Nuova o no, l’essenziale è che è stata attaccata la sede della Cgil, non quella di Confindustria o del governo, i due poteri che hanno voluto e imposto il “green pass”.
Perché questo bersaglio? Di sicuro per approfondire la divisione tra i lavoratori iscritti a Cgil Cisl e Uil, in larga maggioranza aderenti …