Sabato 6 aprile tutti a Piacenza: contro la repressione statale della lotta operaia!

Le lotte che da anni i compagni del SI-Cobas e migliaia di lavoratori delle logistiche stanno conducendo, ora insieme alla consorella all’AdL, fanno paura a tutti i padroni ed al loro Stato, cosiddetto “democratico”. NON A CASO proprio in questi giorni è in corso il processo contro i compagni che nel “lontano” 2008, ad Origgio, inaugurarono questa stagione delle lotte nelle logistiche che poi si è allargata e radicata. NON

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Ineguaglianza e internazionalismo

È universalmente riconosciuto che negli ultimi 30 anni è cresciuta in tutto il mondo l’ineguaglianza sociale. In parole semplici: i ricchi sono diventati più ricchi, i poveri più poveri. In questo articolo, oltre a dare una descrizione del fenomeno con dati tratti da diverse fonti, vogliamo fornirne una chiave interpretativa per trarne delle indicazioni politiche. Gran parte degli studi e dei pronunciamenti politici rilevano l’aumento dell’ineguaglianza dei redditi e dei

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[Il Cuneo Rosso] L’Intifada araba e noi

Pubblichiamo un recente contributo dei compagni del Cuneo Rosso di Marghera sugli ultimi sviluppi della situazione mediorientale. Scriviamo queste note sull’Intifada araba non solo e non tanto per rispondere alle critiche – alcune penosamente falsificanti – ricevute dal n. 1 de Il Cuneo Rosso, quanto per rilanciare il dibattito, finora poverissimo, sulla grande sollevazione popolare e proletaria che continua a scuotere l’intero mondo arabo. Le scriviamo mentre l’Egitto, in tutte

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[Colombia] La lotta dei lavoratori della miniera Cerrejón

Lo scontro tra la società Cerrejón Limited proprietaria dell’omonima miniera ei suoi lavoratori in sciopero si sta intensificando di settimana in settimana: finora non è stato infatti raggiunto nessun tipo di accordo in merito alla contrattazione salariale. La miniera Cerrejón è situata nel dipartimento settentrionale colombiano di Guajira ed è la più grande miniera a cielo aperto di carbone del mondo oltre a rappresentare da sola circa il 5% dell’intera

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[Spoleto] Report sulle lotte in corso

riceviamo e pubblichiamo il seguente report inviatoci da una compagna sulle lotte degli ultimi mesi a Spoleto [Tratto dal prossimo, e unico, numero di RIOT. Giornalino spoletino autoprodotto che verrà stampato nei prossimi giorni] Il corteo del 16 gennaio Il 16 gennaio un grande corteo invade le strade di Spoleto. Quattrocento lavoratori e studenti sfilano contro il violento avvitamento della crisi, che i padroni delle principali aziende cittadine hanno imposto

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Cina: e se si cominciasse a parlare un pò più degli operai?

La notizia é di quelle che potrebbero turbare i sonni dei borghesi di tutto il mondo: in Cina gli operai “potrebbero” cominciare ad uscire dalle gabbie del sindacalismo del partito di governo, che di “comunista” ha solo il nome! Lo riporta con risalto il “Corriere della Sera” del 5 febbraio, con due titoli che spingono a qualche riflessione: “I sindacati liberi sbarcano in Cina. Svolta nelle fabbriche della Apple.” E

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[Colombia] Continuano gli assassinii di attivisti sindacali

Non si ferma la lunga scia di morte contro attivisti sindacali in Colombia. L’ultima uccisione è avvenuta il pomeriggio dello scorso 11 dicembre nel comune di Puerto Gaitan. Milton Parra Rivas era un operaio, membro dell”Union Sindacal Obrera’ (USO). Lavorava come elettricista e operatore macchine alla Termotecnica Coindustrial SA (società in subappalto per conto della società spagnola CESPA). Milton era molto conosciuto per essere un organizzatore delle lotte per il

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[Comunisti per l’Organizzazione di Classe] Ci vorrebbe un partito..

“Ci vorrebbe un partito.. per non farsi utilizzare. Ci vorrebbe un partito.. per durare, per contare, per pesare!” Il soufflè, spesso, dalla cucina alla tavola, o cambia sapore, o si sgonfia. Un po’ come i movimenti sociali, che da una stagione all’altra, puntualmente, o vengono strumentalizzati per interessi non propri, o si sgonfiano, per poi sparire. Una volta i governi cadevano sotto il peso degli scioperi generali e delle lotte

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[ILVA e non solo]: lavoro o non lavoro vogliamo vivere!

Dopo il sequestro da parte della magistratura di Taranto dei prodotti semilavorati dell’Ilva, e l’arresto di altri sette dirigenti -che seguono quello del “patron” Riva- l’azienda “mette in libertà” i suoi 5.000 lavoratori, per i quali il futuro immediato è la disoccupazione. Oltre a Taranto, tempo una o due settimane, il ciclone delle chiusure potrebbe interessare gli stabilimenti di Genova Cornigliano, Novi Ligure, Racconigi, Marghera, Patrica. Per non parlare dell’indotto

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[Napoli] 14 Novembre: gli studenti chiamano… gli operai quando rispondono?

Dopo la forte contestazione di lunedì 12 al ministro Fornero, che si è conclusa con gli scontri protrattisi per più di un’ora tra piazzale Tecchio e viale Augusto a Fuorigrotta, siamo tornati in piazza, aderendo alle varie manifestazioni che sono state proclamate per la data dello sciopero europeo del 14 novembre. In tutta Italia sono state 87 le piazze (a destra una mappa con tutti i concentramenti), con centinaia di

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